Da Floris

Chiara Ferragni, Bersani perde la faccia: "Battaglia ideologica, presa a bastonate"

Roberto Tortora

A DiMartedì si discute del caso più dibattuto in Italia in questi giorni, quello del pandoro Balocco “griffato” Chiara Ferragni, che ha prestato il volto e il nome per una campagna di beneficenza “poco trasparente”.

Vicenda che è stata duramente ripresa da Giorgia Meloni durante il suo intervento ad Atreju, all’interno del quale ha dato una forte reprimenda all’imprenditrice digitale con queste parole: “Gli influencer non sono quelli che fanno soldi a palate mettendo vestiti o borse o promuovendo carissimi panettoni facendo credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo servirà solo a pagare cachet milionari...".

 

 

 

Tra gli ospiti di Giovanni Floris c’è Pier Luigi Bersani, ex-segretario del Pd, che non ha apprezzato per nulla l’intervento del capo del Governo nei confronti di un libero cittadino, seppur colpevole di un’azione scorretta. 

 

 

 

Queste le parole di Bersani: “Questa è una battaglia ideologica. Con la Ferragni posso prendermela io, e me la prendo, perché sono un cittadino che non governa. Ma se il capo del governo se la prende con un cittadino, allora non è una critica, è una bastonatura e non si fa. Lei lo faccia con qualcuno che governa e viene meno a un codice di disciplina e onore e si sente dire dalla moglie, fosse anche la sorella della premier, che è orgogliosa perché ha fermato un treno. Ma qui siam fuori?!”.



"Meloni e Ferragni, ma siamo fuori?": guarda il video di Bersani a DiMartedì

 

Il riferimento, chiaramente, è all’episodio che ha visto come protagonista il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che aveva fatto fermare un treno dell’Alta Velocità, in forte ritardo, ad una stazione non prevista, quella di Ciampino, per poter scendere e proseguire il suo viaggio in auto verso un evento a Caivano, in provincia di Napoli, dove era richiesta la sua presenza. Il tutto, causando forti disagi a tutti gli altri passeggeri del treno.