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L'aria che tira, rissa in diretta: "Allora finisci tu", interviene Parenzo
Scene di lotta di classe (e di odio sociale) a L’aria che tira. Su La7 va in scena il kolossal sociopolitico della settimana: il sindacalista Giorgio Cremaschi (ex Fiom, oggi politico con Unione popolare) contro il “padrone”, l’imprenditore Gian Luca Brambilla. David Parenzo li mette a confronto sul tema del lavoro ma il dibattito deraglia alla velocità della luce. Tutto, per la verità, molto prevedibile.
«Il problema degli stipendi in Italia è gravissimo e legato alla mancanza di crescita della produttività, e qui il sindacato ha una responsabilità enorme, è miope», attacca Brambilla, secondo cui il sindacato italiano «ha puntato sull’occupazione di chi era occupato, non ha mai aiutato seriamente i processi di riconversione industriale, ha sempre fatto melina».
"Allora finisci tu": guarda il video della rissa a L'aria che tira
Lo interrompe Parenzo: «A Cremaschi tutto puoi dire tranne che ha fatto melina, dai». «No lui faceva solo i blocchi fuori dalle aziende e impediva alle persone di entrare in fabbrica- replica secco l’imprenditore, in collegamento-, si è macchiato anche di reati oggi meno tollerati dalla magistratura fortunatamente».
La palla passa a Cremaschi, che però non fa una grinza e quasi se la ride: «Per il padrone Brambilla anche lo sciopero è un reato, anzi credo che visto quello che ha fatto Salvini stiamo andando in quella direzione lì», replica. «L’aria è cambiata, Cremaschi - ruggisce Brambilla - e sta cambiando anche nei tribunali dove i lazzaroni possono essere licenziati e non più reintegrati per forza». E mentre Cremaschi sbraita, mostrando il suo telefonino alla telecamera, l’imprenditore lombardo sbotta: «Finisci tu finisco io? Sei la rappresentazione plastica della democrazia secondo i comunisti. Sei coerente... Cremaschi, hai ragione te». Buona concertazione.