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Vagnoli, l'attacco a destra e governo: "Colpa di Dio, Patria e famiglia"
Carlotta Vagnoli colpisce ancora. La scrittrice, nuovo guru della sinistra, a Otto e Mezzo, mette nel mirino la destra. E lo fa proprio usando l'ultimo femminicidio, il caso di Giulia Cecchettin. Come è noto la ragazza è stata uccisa dal suo ex, Filippo Turetta, e il suo cadavere è stato abbandonato dal killer nei pressi del lago di Barcis. Ebbene, analizzando il caso specifico della morte di questa povera ragazza di 22 anni, la Vagnoli afferma che la condizione della donna in Italia "è stretta nella società patriarcale". Poi arriva il diretto riferimento alla destra: "I valori sono quelli Dio, Patria e famiglia. In questo quadro la donna viene vista come un oggetto che ha funzione strumentale.
Per questo motivo e per tanti altri per la donna è difficile uscire da questi dettami". Una posizione quella della Vagnoli che di fatto riduce quanto accaduto solo a un problema ideologico e politico. L'accusa alla destra sui tre pilastri di "Dio, patria e famiglia" appare abbastanza pretestuosa. E non è certo da questi tre valori sacrosanti che scaturisce la violenza sulle donne. Un ragionamento che è stato fortemente contestato anche da Francesco Specchia, firma di Libero, che ospite in collegamento ha chiesto conto alla Vagnoli delle sue parole: "Ma cosa c'entra tutto ciò con quanto accaduto e con i femminicidi?".
La Vagnoli è andata avanti nel suo attacco: "Ribadisco che la cultura patriarcale è un problema". Eppure viviamo in un Paese in cui il premier è una donna, la principale leader delle opposizione è una donna. Dettagli che non vanno sottovalutati. I femminicidi sono un'altra cosa, il problema va risolto nelle scuole e anche nelle famiglie con l'educazione. Ma dire che il sangue versato dalle donne uccise da uomini-belve è colpa di Dio, Patria e famiglia, è qualcosa di inaccettabile.
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