L'affondo

Quarta Repubblica, Ben e la lezione alla Bompiani: "Piazze piene di tanta ignoranza"

Claudio Brigliadori

A Quarta Repubblica non c’è stata solo la rissa tra Sallusti e Ginevra Bompiani. Il momento più intenso in studio da Nicola Porro a Rete 4 è forse la “lezione” di un 42enne nato in Marocco e in Italia da 30 anni, Ben. Sbarcato da un barcone a Gibilterra, si definisce «musulmano praticante e imprenditore: faccio lo stilista, ho un’azienda di moda e lavorano con me circa 40 persone». «Nel 2011 ho avuto un attacco cardiaco. Dopo sette mesi ho avuto un trapianto di cuore, al momento dentro di me batte un cuore di un italiano cristiano».

Ben osserva con un misto di stupore, amarezza e rabbia le manifestazioni in piazza dei musulmani e degli italiani filo-palestinesi, trasformatesi come da tradizione in cortei anti-Israele e anti-semiti: «Penso che ci sia molta ignoranza, non capiscono a fondo per cosa manifestano. Io faccio parte della famiglia islamica, ma dovrei andare in piazza per protestare a favore di chi ha offeso gli islamici uccidendo e rapendo? Io mi dissocio da Hamas. Vorrei andare a manifestare contro Hamas che ha ucciso bambini e ha offeso anche la mia religione».

 

Nessuno sconto, insomma, a quelli che qualcuno considera i “partigiani palestinesi”: «Uccidono innocenti e catturano persone che non c’entrano nulla. Io ho amici ebrei, tanti di cui ho stima a prescindere dalla religione. Il mio credo non mi impone di essere nemico di qualcuno. Sono una mosca bianca nel mondo islamico? Siamo tantissime, ma purtroppo il punto nero è più facile da guardare. Le piazze erano piene di tanta ignoranza, secondo me bisogna avere parole un po’ più di costruzione per la pace. Bisogna ragionare tutti insieme: se avessi un altro musulmano qua in studio che giustifica Hamas mi alzerei per litigarci, preferirei un ragazzo ebreo che la pensa in maniera pacifica come me». Amen.