Meglio uscire
Gramellini-Bortone, la sfida è un'agghiacciante tortura-tv: ecco l'unica soluzione
Serena Bortone la butta in filosofia. Chesarà... con tre puntini di sospensione è il titolo del suo nuovo programma su RaiTre. Sabato e domenica nello spazio tra access e prime time, dopo le 20, che fu al sabato di Massimo Gramellini e alla domenica di Fabio Fazio. Gramellini risponde pronto su La7 da stasera in prima serata, replicando se stesso anche nel titolo che da Le parole versione Rai, diventa In altre parole. In buona sostanza la stessa minestra. Teleprediche gramelliniane, arricchite dalla presenza di ospiti. In primis, al fianco della firma del Corriere della Sera, come ospite fisso, una sorta di Virgilio, ci sarà il cantautore Roberto Vecchioni che, presentando il nuovo programma, ha ammesso di averci preso gusto con la divulgazione, forse ricordando la sua prima vita da professore di scuola. Lanciandosi, nella prima puntata, addirittura nella titanica impresa di analizzare le parole di Elly Schlein. Della serie: prof, era più facile arrivare a Samarcanda a cavallo. Auguri.
Come per Bortone, anche per Gramellini l’appuntamento sarà doppio. Il sabato In altre parole si prenderà tutta la prima serata, dalle 20.35 alle 23.15, mentre la domenica occuperà l’access prime time della rete di Urbano Cairo: dalle 20.35 alle 21.15. Nessun accenno di polemica nelle parole del conduttore torinese che,anzi, ha addirittura ringraziato la Rai. «Sono sempre stata libero, nessuno mi ha mai censurato» ha detto, allontanando ogni possibile nesso politico legato al suo cambio di casacca: «La mia è stata una scelta dettata da un motivo strettamente professionale, è la sfida di condurre un programma in prima serata dopo 7 annidi access prime time». Accontentato.
Nel parterre di ospiti, alla sagra del buonismo del sabato, Carlo Verdone e Sangiovanni chiamati a presentare (ancora) la loro serie Vita da Carlo 2. A impepare un po’ il brodo gramelliniano (forse) domenica sera Lilli Gruber (che alle 20.30 su La7 in effetti non appare quasi mai...) e Ambra Angiolini che parleranno, ovviamente, di donne. In altre parole la solita minestra pure nel ripeticchio domenicale.
La Bortone quanto a ospiti, almeno per lo start, sembra promettere un po’ meglio. E an che se Serena da urlatrice pomeridiana prova a presentarsi in vesti più poetiche: «Sarà un sabato del villaggio leopardiano», il guanto della sfida almeno prova a lanciarlo con una partenza più forte in cui la vedremo a confronto con «Pedro Almodovar, Corrado Augias, che per me è il nume tutelare della Rai3 che conosco, Filippo Timi, Anna Galiena e Matteo Garrone a cui va il nostro in bocca al lupo per la nomination nella cinquina per gli Oscar» ha annunciato con solennità la Bortone. «L’apertura e l’inclusione rappresentano la cifra che contraddistingue il nostro programma.
Le diversità sono un valore ma per confrontarci abbiamo bisogno di una lingua comune», tornando a fare il verso al suo primo dirimpettaio Gramellini. Inutile negare, tuttavia, che la partenza anticipata di venti giorni dei due carrozzoni del sabato sera, protagonisti del derby tv dei poveri tra RaiTre e La7, sia condizionata dal pensiero legato all’esule d’oro, Fabio Fazio che esordirà sul Nove a metà ottobre. Solo allora sapremo davvero... che tempo farà realmente sulle teste di Bortone e Gramellini e sulle prospettive di Chesarà e di In altre parole, le loro nuove telecreature. A stemperare un po’ la caccia allo spettro di Fazio ci ha provato ieri in conferenza il direttore approfondimento Rai, Paolo Corsini senza nascondersi, proponendo racconto con la verve di Serena Bortone e in linea con l’offerta di Rai 3. Se Che tempo che fa rappresentava la realtà nel modo di Fazio, Chesarà... lo fa nel modo di Serena. Con Bortone che non si sottrae dalla lotta: «Ho deciso di fare la conduttrice perché volevo prendermi la responsabilità di tutto, quindi se andrà bene o male, sarà colpa mia». Caffeina o energy drink gli antidoti necessari. Cinema o pizza tra amici le alternative auspicabili per il pubblico.