Sindaco
L'aria che tira, Bandecchi-show: il paragone che fa impazzire Ginevra Bompiani
La regia di La7 sbanda, il padrone di casa vaga per lo studio, si avvicina agli ospiti, quasi li abbraccia, si frappone tra loro e la telecamera. David Parenzo debutta da conduttore solitario di L’aria che tira, su La7, e impone il suo stile decisamente differente da quello più austero di chi lo ha preceduto, Myrta Merlino. Caciarone, arruffone, “casuale” più che casual. Gli manca un provocatore come Cruciani, a fianco, e si sente. Qualche cartuccia sparata a vuoto, qualche occasione persa. Ma il ragazzo si farà: mezzi e fiuto non gli mancano.
L'esordio comincia subito con una trovata delle sue: dopo 5 minuti arrivano i complimenti audio di Conte e addirittura della Meloni: «Sono una donna, sono una madre, sono cristiana e sono in fissa con Parenzo». Ohibò. David se la ride: «È un gioco, è un fake», utile a dimostrare l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla democrazia e i media. Intanto, però, fa il pavone.
Dopo i convenevoli reciproci con l’amico Augias, ecco il piatto forte: l’intervista a Bandecchi, il “sindaco manesco” di Terni. Fuochi d’artificio, un po’ sconclusionati: David lo presenta come il Trump italiano (con inquietante fotomontaggio), lo provoca («Indagato per evasione fiscale da 20 milioni, lei ride ma non ci dormirei la notte»), manda in onda il video della rissa ricevendo in tutta risposta «questa è una marea di minc***te». Poi Bandecchi perde il controllo, paragona quanto accaduto al delitto Moro e sulle risse in periferia tracima: «Io le ragazze sbronze le porto a casa, non ci uscirei nemmeno perché mi fa schifo bere». Accanto a lui Ginevra Bompiani, intellettuale “de sinistra” un po’ dimenticata dal copione di giornata, sbianca sdegnata. Parenzo invece glissa: peccato.