Il menù

Bruno Vespa da record a Porta a Porta: non solo Meloni, chi porta in studio

Daniele Priori

Un Vespa stagionato da 29 anni in versione Porta a Porta, oppure uno fresco fresco e anche rapido, che torna in Cinque minuti alla fine del Tg1 delle 20 a saziare la «fame di approfondimento» degli italiani. È questo il menù che lo staff del grande giornalista Rai propone anche quest’anno ai milioni di occhi che ancoreranno la loro attenzione sugli schermi di Rai1 tra l’access prime time e la seconda-terza serata nei giorni infrasettimanali. A presentare il menù doppio alla stampa lo stesso Bruno Vespa, parso subito carico, abbronzato e deciso a iniziare la sua 29ª stagione alla guida di Porta a Porta (al via proprio stasera) esattamente come se fosse la prima. «Con Porta a Porta siamo partiti il 22 gennaio 1996, intervistando Romano Prodi. Il progetto era di chiudere a giugno. Non avremmo mai immaginato di arrivare alla 29ª stagione. Da allora il mondo è cambiato ma, proprio per questo, la sfida è straordinaria ed emozionante».

Tre decenni sull’onda dell’attualità, dei personaggi, dei fatti di cronaca. Con la voglia di scavare cercando di mantenere un tono adatto a quella che da sempre è considerata, proprio grazie all’autorevolezza di Vespa, al pari di una terza Camera con una voglia malcelata anche di sovvertirla qualche legge, in vista delle Europee: «Sfuggire agli assurdi della par condicio. I politici devono capire che conta più la qualità della quantità del tempo». E così i grandi leader nazionali arriveranno subito, una settimana via l’altra. Inizierà la premier Giorgia Meloni, ospite domani sera. La prossima settimana sarà la volta di Giuseppe Conte (M5S) e a seguire, la settimana successiva la segretaria del Pd, Elly Schlein. La politica resta decisamente un punto di forza per Vespa e i suoi programmi. Quanto lo è la cronaca.

 


...E PURE “CINQUE MINUTI”
La seconda stagione di Cinque minuti, la prima effettiva dopo i tre mesi di sperimentazione perfettamente riusciti con uno share medio del 21,6% e oltre 4 milioni di affezionati, è ripartita ieri sera da Caivano, proprio con la testimonianza della madre della maggiore delle due cuginette di Caivano. «Io spero che noi riusciremo, in un tempo breve, a dimostrare quanto sia incredibilmente disperata la situazione da quelle parti. Bonificare Caivano, da un punto di vista morale, varrebbe una legislatura perché è una situazione veramente incredibile» ha spiegato ancora il giornalista che punta ancora, come da tradizione, ad entrare nel vivo del racconto del cosiddetto Paese reale.

 

 

Vespa, però, al ruolo di maestro concertatore della “terza Camera” e a quello di accurato cronista di nera, vuole affiancare anche quello di innovatore: «Sono sempre stato favorevole alla pubblicità nelle trasmissioni, utile a portare soldi a casa». Premessa a un colpo del mitico “pungiglione” contro chi insiste sui costi alti del suo programma: «Sono orgoglioso di avere due interruzioni pubblicitarie a Porta a Porta, che ci massacrano letteralmente, vista l’ora. Nonostante ciò, Porta a Porta è molto molto appetibile e porta alle casse dell’azienda molto più del doppio del costo del programma» in un orario in cui spesso la controprogrammazione di Mediaset mette il Grande Fratello o l’Isola dei Famosi che fanno il 40% ma Porta a Porta tiene lo stesso. Numeri che contano. Tutto il resto è sipario. Con Vespa che si schernisce di fronte a chi lo immagina nei prossimi anni ai vertici dell’azienda. «Da amministratore delegato durerei tra i sette e i dieci giorni». Meglio insistere col suo approfondimento dal volto umano. Al massimo con qualche puntura ogni tanto. Che pure non guasta.