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Rai, "io a Sanremo? Dipende da chi ci sarà": chi minaccia di scaricare Amadeus
Dopo aver "disertato" l'ultimo Festival di Sanremo, anche per il prossimo anno Beppe Vessicchio non si sbilancia. "È presto per poterlo dire. Quando il direttore artistico dichiarerà i nomi degli invitati si capirà". Già lo scorso anno il maestro d'orchestra non era sul palco della kermesse.
Eppure a Leggo Vessicchio tiene a precisare: "Non ero a casa! Ero nella città di Sanremo per portare a termine il progetto “Italians do hits better” per Amazon MUSIC e per partecipare a “Muschio Selvaggio”. Cosa che mi ha permesso di accettare l’invito di Gianluca Grignani a co-dirigere con Enrico Melozzi la cover del venerdì. È stato un piacevole gioco di affetti. Anche io non la conto come partecipazione… ma in questo modo non mi è mancato il salutare l’Ariston e l’orchestra".
D'altronde Vessicchio è ormai un veterano. Il suo esordio fu col botto: "Il battesimo fu il migliore che potessi avere: diressi Mia Martini e Mango. Era il 1990. La musica leggera volava nelle case di tanta gente proprio grazie al festival. Questo mi regaló tanta popolarità". Merito anche del fratello e della sorella. E non solo. "Ho sgobbato, mi sono impegnato, non ho mai tirato via, ho avuto il massimo rispetto per ogni canzone che ho arrangiato, per ogni artista che ho servito senza distinzioni di ranco che il mercato affibbia. Continuò a studiare e penso che in una sola vita non saprò più di un centesimo di quello che l’universo che chiamiamo musica al momento continente".