Privata
Giovanna Botteri, la confessione: "Può renderti matto"
Trieste, Giovanna Botteri e... la bora, una lunga storia d'amore. La storica inviata Rai, da New York a Pechino fino a Parigi, dove si trova oggi, è in collegamento con Massimiliano Ossini, ospite di Unomattina su Rai 1. In studio il conduttore sta dedicando ampio spazio a Trieste, storica capitale austro-ungarica, perla della Venezia Giulia e città natale proprio della Botteri. "E' successo nel lontano 2000, facevo il mio primo programma per ragazzi: sono stato a Trieste e sono tornato a casa con un’ampolla contenente la Bora!", ha raccontato Orsini pieno di entusiasmo.
"In quell’anno a Trieste è stato aperto il Museo della Bora e nella mia ampolla era contenuta la Bora soffiata nel 1997 - ha proseguito Ossini -. La Bora è un vento importante, a Trieste qualunque cosa è particolare e tutto ha un senso per quel territorio".
La Botteri ha ascoltato divertita per poi intervenire, con un sentito omaggio alla sua Trieste: "La Bora è un vento dell’est: arriva, può renderti matto, può renderti strano, ma può renderti anche felice, perciò hai fatto bene quella volta a portare via con te un po’ di Bora". Nonostante la sua vita e la sua carriera la abbiano resa una globetrotter, autentica cittadina del mondo, mettendola a contatto con mille realtà e culture, l'inviata del Tg1 ha rivelato di avere radici sempre ben salde nella città della Fortezza di Miramare, terra natìa di Italo Svevo e Umberto Saba e che tanta importanza ha avuto nella cultura italiana a cavallo tra Ottocento e Novecento.
"Mi piace molto il periodo di fine estate, lo amo moltissimo, quando le scuole ricominciano ma c’è ancora la dolcezza del sole e del mare. E’ quindi la fine dell’estate il periodo che amo di più per andare a Trieste, quando le spiagge non sono più molto affollate e si possono fare dei bellissimi giri in barca a vela. Per me quello dell’estate che sta finendo è dunque il periodo in assoluto migliore".