Chiaro?

Mago Forest, la lezione a Fabio Fazio: "Tutto ha una scadenza"

Roberto Tortora

Finalmente il sogno di una generazione intera, cresciuta negli anni ’90, si è avverato. La Gialappa’s band è tornata e lo ha fatto sbarcando su TV8 e su SKY Uno in prima serata con il Gialappa’s show in cui le voci fuoricampo più famose d’Italia sono accompagnate, come ormai consolidato, dal Mago Forest in qualità di conduttore. E proprio lui, all’anagrafe Michele Foresta, si è concesso in un’intervista a Fanpage, in cui ha parlato della sua carriera e anche dell’uscita di scena del signor Carlo: "Già un tempo si diceva che fossi il quarto gialappo e mi piaceva rispondere che io ero la settima letteronza… manteniamo lo stesso personaggio quando siamo a cena e al bar – racconta il Mago Forest - loro hanno questo atteggiamento sfottereccio nei miei confronti che io fingo di subire. Per me lavorare con loro rappresentava un sogno e poi è iniziata d’improvviso, in modo naturale, sfociando in un’amicizia. Marco è stato mio testimone di nozze, io in comune ho celebrato con la fascia di sindaco il matrimonio di Giorgio”. 

 

 

 

Difficile fare comicità in tempi di politically correct? Foresta risponde così: “Io sono chiaramente a favore delle nuove sensibilità e prese di coscienza, l’idea di non utilizzare con leggerezza certe questioni e parole, però credo anche che se si scherza su un tema, non si sta facendo per forza bullismo. Se lo si sta dicendo nel contesto di una trasmissione comica, va presa per quello che è… un comico non può porsi dei limiti, altrimenti diventa un comico spuntato. Io non ho mai scherzato su malattie e cose varie per motivi miei – dichiara Michele Foresta - ma se ho intenzione di scherzare su qualsiasi altro argomento, non voglio sentirmi limitato, chiaramente assumendomi le mie responsabilità. Io credo che questa iper-suddivisione in categorie rischi di diventare parodia”.

 

 

 

Dalla Sicilia a Milano, al grande successo televisivo prima su Italia 1 e poi anche in Rai, con Fabio Fazio e Su Prime Video, con LOL. Una carriera poliedrica quella del mago: "Io vengo da un paesino in provincia di Enna, ho iniziato a fare l’imbianchino a 13 anni, poi ho fatto ragioneria, poi son scappato a Milano, lavoravo nei bar, ho iniziato a studiare mimo nelle cantine. Ho fatto questo lavoro lentamente – spiega Mago Forest - piano piano, dalle pizzerie ai bar, una volta dove c’era una lampadina si faceva uno spettacolo. Poi piano piano è arrivato Zelig, la Gialappa, di recente Fazio. Il mio lavoro è stato questo, cresciuto piano piano. È da un po’ che il telefono non squilla perché uso solo la vibrazione, ma diciamo che ho messo in conto che un giorno il telefono potrebbe smettere di squillare completamente. Tutte le cose hanno un tempo, una scadenza”.

Ma chi si cela dietro quel mago, chi è davvero Michele Foresta? Il comico dimostra di essere molto riservato nel suo privato: “Quando vado in una trasmissione da ospite, preferisco fare il mio lavoro e non andando lì come me stesso a raccontare della mia vita, della mia famiglia. Per il momento vivo, poi magari un giorno mi racconterò. O forse mi sembra così poco interessante da raccontare. Applico questo ragionamento anche ai social – conclude Foresta - non è che non rispetti chi li usa ma non mi appassionano. Mi imbarazza sapere che qualcuno possa riguardarmi quando vuole”.