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Il medico che infanga il governo? Con chi era candidato

Fabio Rubini
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Da ieri gira come una trottola da una trasmissione di La7 all’altra, da Non è l’Arena a L’Aria che Tira e si prepara a diventare la nuova icona anti Meloni. Parliamo di Orlando Amodeo, medico in quiescenza della Polizia di Stato, che ospite di Giletti domenica sera ha accusato il ministero dell’Interno di non aver fatto uscire le navi adeguate al salvataggio dei migranti naufragati al largo delle coste crotonesi. Ci torneremo. Prima però vale la pensa spendere due parole su quello che Giletti ha presentato come «Un soccorritore che ha fatto parte della Polizia di Stato. Una persona che io so chi è», spalleggiato da Enrico Mentana che rincara la dose: «Non è un agitatore politico, che da destra o sinistra o qualsiasi altra parte ha la volontà di soffiare sul fuoco. È un addetto ai lavori, così lo possiamo tranquillamente chiamare, che sta lì e dice cose molto precise». Amodeo, però, non è “solo” un soccorritore, non è “solo” un addetto ai lavori. Amodeo è “solo” uno che quattro mesi fa era candidato al Senato per Alleanza Verdi Sinistra di Nicola Fratoianni in Calabria. Cioè, per dirla semplice, è uno che non sarà «un agitatore», ma che con ogni probabilità si può annoverare tra quelli politicamente schierato contro il governo Meloni. Di tutto questo però nelle dichiarazioni e nelle difese andate in onda non vi è traccia.

 

 

 


PAROLE GRAVI

Torniamo alla polemica. Domenica sera Amodeo, in collegamento dal luogo del naufragio, sostiene testualmente che «la tragedia di oggi sia quasi voluta» e che «se io so che una nave è in difficoltà le vado incontro». Le frasi più pesanti contro il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, Amodeo le pronuncia per rispondere a Giletti che legge al medico la nota della Guardia di Finanza e del ministero, che spiega che la motovedetta uscita in mare per il salvataggio è stata costretta a rientrare a causa delle condizioni avverse del mare.

 

 

 

Una versione che Amodeo bolla come «una grande fesseria detta per giocare sulla pelle della gente», ricordando di come lui stesso in passato è intervenuto in condizioni di mare analoghe. «Abbiamo imbarcazioni che possono affrontare mare forza 6 e 7. In passato l’abbiamo fatto. Anzi siamo andati a 40/50 miglia a sud di Crotone e li abbiamo soccorsi». Incalzato da Giletti che ribadisce la «versione ufficiale» delle Istituzioni, Amodeo conferma le accuse: «Ho fatto soccorsi in mare per 30 anni, quello che ho detto lo confermo tutto». Anche se poi a precisa domanda di Giletti «Sono le nuove direttive (sulle Ong, ndr) ad aver impedito i soccorsi», Amodeo si rifugia in un prudente «questo non posso saperlo». L’affondo finale è pesante. Pur senza nominare il nome di Piantedosi, Amodeo spiega che «oggi come cittadino italiano non lo riconosco come il mio ministro».



"Una tragedia voluta". Il medico Amodeo contro il governo, guarda il video di Non è l'arena

 

La polemica, come ovvio, deflagra in tutta la sua potenza. Tanto che una ventina di minuti dopo Giletti legge in diretta un’agenzia che riporta una nota di “fonti del Viminale”, che spiega come «il ministero sottoporrà all’Avvocatura dello Stato le gravissime false affermazioni diffuse da alcuni ospiti al fine di promuovere in tutte le sedi la difesa dell'onorabilità del Governo, del Ministro Piantedosi, di tutte le articolazioni ministeriali e di tutte le istituzioni che sono da sempre impegnate nel sistema dei soccorsi in mare».

 

 

 

BOTTA E RISPOSTA

La nota indispettisce i conduttori, soprattutto il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana che prende le difese dell’ospite: «Questa è una minaccia tuona -. Facciamo nostre le parole che sono state dette, così l’Avvocatura dello Stato se la prende anche con noi». A testimonianza della vicinanza di Amodeo con Nicola Fraoianni, ieri sono arrivate le parole a difesa del medico proprio del leader di Sinistra italiana: «Il ministro Piantedosi minaccia provvedimenti legali contro trasmissioni televisive e ospiti che chiedono spiegazioni sui ritardi e sulla dinamica nei soccorsi in merito alla strage di Crotone? Inaccettabile». E ancora: «Non è il primo caso, la stessa Meloni ha portato in tribunale i giornalisti ostili. Forse l’attuale governo ha confuso il secolo corrente con quello precedente, ma la logica delle minacce alle opposizioni sociali- conclude Fratoianni- non è accettabile in uno stato democratico. Facciano qualcosa di concreto per gli italiani, invece di minacciare chili critica».

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