Lo zar
Otto e Mezzo, Bocchino e l'incubo-Putin: "Come può arrivare ai confini"
Giorgia Meloni incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev e ieri 20 febbraio il presidente del Consiglio italiano ha garantito totale sostegno alla causa ucraina. Italo Bocchino, ospite di Lilli Gruber nell'ultima puntata di Otto e mezzo su La7, smontando le teorie di Tomaso Montanari che è contrario a fornire armi all'Ucraina, osserva che "tutti noi vorremmo una tregua e la pace. Il problema è come arrivarci. Qui c'è un aggredito e un aggressore e l'unico modo per ottenere la tregua è mettere l'aggredito nelle condizioni di fermare l'aggressore, cioè di far capire all'aggressore che è inutile andare avanti perché c'è gente che lo difende e quindi l'Italia, guidata da Giorgia Meloni, l'Europa, gli Stati Uniti e la Nato hanno il dovere di sostenere l'aggredito, quindi l'Ucraina".
Soltanto così, prosegue Bocchino, "è possibile che l'aggressore si sieda a un tavolo per la tregua". Se invece, "noi molliamo l'Ucraina, Putin si 'pappa' l'Ucraina e arriva ai confini...", avverte il direttore de Il Secolo d'Italia, "e poi dopo ognuno potrà pensare che potrà invadere un Paese sovrano per i propri interessi, per ragioni storiche, eccetera. Putin deve comprendere che l'Occidente non si ferma. Questa è l'unica via d'uscita, è chiaro che dire vogliamo la pace è bellissimo. Ma se noi ci fermiamo finisce con la distruzione dell'Ucraina e degli ucraini".
Qui l'intervento di Italo Bocchino a Otto e mezzo