Botta e risposta
Vauro, le parole su Messina Denaro scatenano il caos: "Cosa dici?"
"Messina Denaro il 41 bis se l'è fatto per trent'anni a casa sua". Parola di Vauro, che nella puntata di domenica 12 febbraio di Non è l'Arena, scatena lo studio di La7. "Ma no, si incontrava pure con le signorine. Ma cosa stai dicendo?", interviene Luca Telese. "Allora non hai colto - prosegue il vignettista -. È un fatto di cronaca, un dato, non una battuta. Questo mi fa sospettare che il 41 bis non sia un così potente deterrente rispetto alla lotta alla mafia. Lo sospetta anche Di Matteo".
Ma Telese non ci sta: "E allora perché i mafiosi che erano lì in Sardegna dicevano a Cospito 'vai avanti e pezzettino per pezzettino lo smontiamo'". Per Vauro però si tratta di una "cosa ovvia", mentre Francesco Storace palesa il proprio timore: "La mia paura è che si stia preparando il terreno, con lo sciopero della fame e il ricovero in ospedale, che se Cospito muore poi si dà dell'assassino al ministro Nordio". Un'affermazione che trova d'accordo lo stesso vignettista: "Hai ragione, lo Stato non si può permettere di far morire una persona sotto la sua tutela".
Chiusa la parentesi carcere duro, si passa all'uscita di Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia, fuori dal seggio, ha ammesso che da premier non avrebbe mai parlato con Zelensky. Il motivo? "Bastava che cessasse di attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore". Una tesi condivisa, nello stupore di tanti, da Vauro: "Se fosse qui Silvio Berlusconi - si spinge a dire -, lo bacerei in bocca Silvio Berlusconi. Ha detto una sacrosanta verità, non so per quale motivo. Ma ha detto la sacrosanta verità su questa guerra tragica".