Presa di posizione
Un posto al sole, clamoroso schiaffo alle femministe: cosa va in onda
Il Metoo va in scena a Un posto al sole. La soap quasi trentennale di Rai 3 si scaglia contro il movimento femminista anti-molestie sessuali e violenza sulle donne. D'altronde i telespettatori si trovano di fronte a una puntata che ricorda tanto quanto spesso accade nella quotidianità: un giovane accusato di molestie nei confronti di una ragazza. L’accusato ha tutti i tratti del colpevole perfetto. Eppure nulla è come sembra. I due sono sì entrati in relazione, ma l'uomo è innocente. Il ragazzo è solo imperfetto e incappato nelle contraddizioni della sua vita privata. Insomma, la presunta vittima ha detto il falso.
Anche qui, con la puntata che prosegue, i personaggi si dividono in colpevolisti e innocentisti. Ma come è nato tutto questo? "Siamo sempre molto attenti ai temi di attualità" commenta Paolo Terracciano, head writer della soap alle colonne del Foglio. E per Un posto al sole non è un argomento nuovo. Anni fa, sullo stesso tema, gli autori si sono applicati a una situazione di vera violenza, dalla parte della vera vittima di una sorta di predatore. "Forti di questo precedente che ci metteva al di sopra di ogni sospetto di minimizzazione rispetto alle violenze reali - prosegue -, ma consapevoli del fatto che oggi, anche per via dell’interazione social, è facile cadere in schemi di colpevolizzazione automatica, e anche senza approfondimento dei vari casi, ci siamo cimentati con la storia di un ragazzo innocente e messo rapidamente alla gogna. Ci interessava, in particolare, approfondire la dinamica dei processi sommari in rete – che spesso vanno oltre la realtà e oltre le responsabilità".
Terracciano parla di "un errore normale, in una situazione normale, scivola nel penale per effetto di un meccanismo perverso. Ecco, ci interessava scardinare, attraverso le azioni e le parole dei protagonisti e dei comprimari, l’automatismo del ‘uomini contro donne’ per forza, sempre e comunque".