Da Giletti
Cacciari con Nordio: "Uno schifo, il ministro fa benissimo"
Massimo Cacciari, ospite di Giletti a Non è l'arena, su La7, nella puntata del 22 gennaio, dedicata quasi interamente alla cattura del super latitante Matteo Messina Denaro, ha commentato la crisi del Partito democratico in vista del Congresso durante il quale, fra poche settimane, verrà eletto il nuovo segretario che prenderà il posto di Enrico Letta. Il filosofo ha annunciato che non prenderà parte al voto sulle primarie e ha massacrato i dem. "No. Non andrò a votare perché non ho capito assolutamente che cosa distingua i contendenti", ha tuonato Cacciari, che era in collegamento, riferendosi alla candidatura di Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. "Oltre al discorso di rifondare, rifare, ricostruire, non ho capito cosa intendano sulle questioni fondamentali, quali le politiche fiscali, le politiche del lavoro e dell'occupazione, come cambiare il reddito di cittadinanza e in che termini, sulle grandi questioni internazionali come questa guerra che ci sta sanzionando", ha continuato il filosofo.
Qui l'intervista di Giletti a Massimo Cacciari a Non è l'arena
Quindi, Massimo Cacciari ha concluso, durissimo: "Non ho capito nulla, in che cosa veramente si distinguano tra di loro e in che cosa si distinguano rispetto a quello che è stato il tran tran del Pd fino alla Meloni".
Infine, rispetto al tema dell'abuso delle intercettazioni, il filosofo si è schierato dalla parte del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, contro le offensive della sinistra. Il governo di Giorgia Meloni infatti sta cercando di mettere mano alla questione senza alleggerire le intercettazioni per mafia e terrorismo. Ecco perché il filosofo ha difeso Nordio: "Certo, senza intercettazioni non avremmo affrontato la mafia e il terrorismo ma è evidente che è stato fatto un tremendo abuso di questo strumento senza che mai si riuscisse a sapere chi ha dato ai giornali le intercettazioni. Fa benissimo Nordio a mettere mano alla materia e a cercare di mettere ordine. È stato uno schifo la gestione di questo strumento". Parole che faranno "impazzire" la sinistra, Repubblica e Il Fatto Quotidiano, che stanno concentrando tutti i loro sforzi in una violentissima campagna contro il Guardasigilli.