Lo scontro da Floris

Soumahoro a DiMartedì, Sallusti: "Lei ci sta prendendo in giro"

"Lei sta prendendo in giro gli italiani". Alessandro Sallusti smonta in pochi secondi Aboubakar Soumahoro, l'ormai ex deputato di Sinistra e Verdi (è rimasto in Parlamento ma è passato al Misto dopo la sospensione dal gruppo) andato in studio da Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, per esporre il suo (molto presunto) dossier e difendersi dalle accuse. L'inchiesta sulle irregolarità nelle coop gestite da moglie e suocera lo hanno travolto poche settimane dopo il suo ingresso a Montecitorio, con tanto di stivali di gomma orgogliosamente esibiti per sottolineare la sua "purezza" al cospetto della politica. 


"Il suo problema è che gli italiani non le credono - taglia corto il direttore di Libero -. Se lei se la deve prendere con qualcuno se la deve prendere con chi gliel'ha tirata. Non sono i giornalisti, probabilmente sono suoi compagni di lavoro o di area politica. Lei ha ricostruito tutta questa storia in una maniera talmente incredibile che o veramente siamo di fronte a una storia unica oppure lei ci sta prendendo in giro, politicamente e culturalmente parlando, non dico giudiziariamente".



Sallusti contro Soumahoro: guarda il video di DiMartedì

 

"Lei prima di fare l'onorevole che lavoro faceva?", domanda Sallusti. "Io facevo il bracciante, ho lavorato in quei luoghi...". "In cooperative?". "Ho fatto mille lavori: il muratore, il bracciante, lo zappatore, il benzinaio...". "Guardi il benzinaio l'ho fatto anche io, il fattorino... Non è l'unico in Italia che lavora. Lei ha fatto anche il sindacalista delle cooperative che gestivano gli immigrati, o sbaglio?". "Io ho lottato per i facchini, le Partite Iva, i braccianti, gli ambulanti". "Io le dico questo - lo incalza Sallusti -. Se sua suocera e sua moglie si fossero occupate di vendita di auto o di moda, lei faceva un altro lavoro e può dire: 'Non so cosa succedeva nelle loro cooperative'. Lei invece lavorava nel loro stesso mondo". "No, non è così". "Ma come non è così?". "Per chi ha la mia storia, per chi nasce per strada sa che c'è solo una regola: rettitudine morale, la parola data va onorata sempre. Da dirigente del sindacato nazionale mi sono occupato di lavoratori della logistica, non neri e immigrati. Punto e basta". Tutto bellissimo, chiosa Sallusti, ma non c'è risposta che sgomberi i dubbi sul suo conto.