A Genova
Mediaset, pm all'attacco: inchiesta sul concerto di Capodanno
Toghe senza più freni: in Italia serve il "bando di gara" anche per il concerto di Capodanno. La Procura di Genova ha aperto un fascicolo, per l'ipotesi di reato di "turbativa d'asta", sul concerto del 31 dicembre scorso organizzato dal Comune del capoluogo ligure nella centralissima piazza De Ferraris e andato poi in onda su Canale 5. A presentare la denuncia è stata Unione popolare, la coalizione di ultrasinistra composta da esponenti di Potere al popolo, del centro sociale napoletano "Je so' pazzo", di Rifondazione comunista, e di Dema, il movimento dell'ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris, soprannominato Giggino a' manetta per il suo passato da magistrato. Il programma di Unione Popolare, che alle ultime elezioni ha preso circa 400mila voti e qualche migliaio a Genova, contiene alcune "perle" che vale la pena ricordare: aumento del reddito di cittadinanza a mille euro, abolizione dei jet privati, legalizzazione delle droghe, tetto di 5000 euro alle pensioni a prescindere dai contributi versati, sanatoria per tutte le occupazioni abusive e conseguente regolamentazione dell'esproprio proletario.
Con un tempismo che archivia anni di polemiche sui ritardi della giustizia, la Procura di Genova si è comunque immediatamente attivata dopo l'esposto in questione, inviando ieri mattina i carabinieri negli uffici comunali per acquisire tutte le delibere relative al conferimento dell'incarico. In pratica, secondo l'accusa dei seguaci di de Magistris, il Comune di Genova per organizzare il Capodanno in piazza condotto da Federica Panicucci avrebbe dovuto effettuare prima una "gara pubblica" e non rivolgersi direttamente a Mediaset pagando circa 240 mila euro, suddivisi in quattro tranche. L'amministrazione genovese risponde invece che è tutto regolare: «Il ricorso alla trattativa privata, previo esperimento di indagine di mercato spiegano da Palazzo Tursi, - è stato realizzato al fine di garantire la scelta nel rispetto non solo dei principi di buon andamento e imparzialità, ma anche quelli di economicità, efficacia, pubblicità e trasparenza».
Il regolamento per le acquisizioni in economia di beni e servizi del capoluogo ligure disciplina infatti i casi in cui si possa procedere con l'affidamento diretto, la cui soglia è 40mila euro, con una deroga fino a 139mila voluta dal governo Draghi nel 2021. Le indagini sono condotte dal pm Walter Cotugno, già noto alla cronaca giudiziaria per avere ordinato, quando era a Pavia, una serie di sequestri che fecero clamore, come quelli di una centrale elettrica e dell'ufficio urbanistica del Comune di Voghera. Il nome di Cotugno è però legato ad un altro sequestro, quello nel 2011 del Force Blue, il mega yacht di Flavio Briatore. Per il magistrato lo yacht risultava intestato a una società offshore di chartering. Briatore venne accusato di aver "schermato la proprietà della barca per risparmiare le accise sul carburante", ipotizzando una frode pari a 3,6 milioni di euro. Prima della fine del processo l'imbarcazione era stata messa all'asta per 7 milioni ed acquistata da Bernie Ecclestone. La Cassazione, però, aveva alla fine dato ragione a Briatore il quale ha chiesto nei mesi scorsi, oltre ai 7 milioni pagati da Ecclestone, 12 milioni di euro di euro di danni allo Stato per aver svenduto il suo natante. Soldi che, con ogni probabilità, saranno messi a carico della collettività e non del magistrato.
«Ci rammarica che a ogni evento di successo, come il Capodanno di Genova, dove oltre alla enorme visibilità della nostra regione si è distinta una piazza e una città con una perfetta organizzazione e gestione dell'ordine pubblico, arrivi l'esposto dei soliti noti per gettare fango», ha commentato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. «Siamo certi - assicura il governatore- che tutte le procedure siano state rispettate nella forma e nella sostanza e che i magistrati faranno al più presto chiarezza sulla regolarità dell'evento che ha portato promozione, divertimento ma soprattutto lavoro e ricchezza alla nostra terra come dimostrano anche i dati record sulle presenze turistiche nella nostra regione». «È un vecchio vezzo di chi non riesce a portare avanti le proprie idee con gli strumenti della democrazia - ha quindi concluso Toti- quello di rivolgersi alla magistratura: chi pensa di nascondere la propria mediocrità dietro le carte bollate se ne faccia una ragione».