Imbarazzi Pd
Paolo Mieli gela Elly Schlein da Fazio: "Cosa le consiglio"
"L'unica cosa che suggerirei a Elly Schlein, ma anche a Bonaccini, è di liberarsi di questa investitura progressiva delle correnti". Paolo Mieli spezza il clima idilliaco di Che tempo che fa, con Fabio Fazio che intervista in estasi la candidata alla segreteria del Pd, ricordando qual è il vero problema del Nazareno: l'ombra di potenti e potentati sui presunti "volti nuovi" intenzionati a ridare una verginità politica al partito. E non è un caso che il sostegno più clamoroso alla Schlein, volto della possibile svolta "sinistra", radicale e filo-M5s dei dem, sia arrivato da Dario Franceschini, ex Dc e Margherita vera eminenza grigia dei dem insieme a Goffredo Bettini.
Per il resto, la serata per la Schlein è filata liscissima, tra complimenti e applausi scontati. Quasi quanto gli slogan dati in pasto dalla Schlein ai telespettatori. La retorica del "nuovo Pd": "Io penso che ci voglia tanto cuore, soprattutto per ridarci una sinistra che sia al fianco delle persone che stanno più soffrendo nel paese. Abbiamo il caro-bollette che colpisce famiglie, imprese e terzo settore. E abbiamo i salari che, unici in Europa, negli ultimi anni si sono abbassati". E ancora: "Bisogna provare a capire se c'è un progetto e una visione comune di quello che vogliamo fare per migliorare le condizioni materiale del lavoro delle persone".
La polemica sulla vecchia gestione della Ditta: "Bisognerebbe trovare un nuovo metodo di scegliere la classe dirigente, perché tante troppe persone competenti sono state bloccate per logiche di cooptazione verticale che premiavano i più fedeli. Proviamo invece a liberare dello spazio". L'appello contro la scissione, tanto inflazionato quanto, proprio per questo, sintomo di inquietudini sotterranee: "Se sarò segretaria del chiederò a Bonaccini di dare una mano e stare uniti, chiunque vinca si lavora insieme".
Infine, l'indignazione telefonatissima per lo scandalo delle pressioni di Marocco e Qatar a Bruxelles che ha coinvolto anche l'europarlamentare Pd Antonio Panzeri: "Io sono stata Parlamentare Europea e dico che la vicenda è gravissima. E' ripugnante, perché non sono solo gravissime le accuse, ma è anche un caso in cui pare che due Paesi abbiano cercato di influire sulle decisioni dell'Organo di Democrazia eletto".