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L'aria che tira, Giuseppe Conte? Come lo accolgono a Palermo: si capisce tutto...
«Nei comizi di reddito di cittadinanza parlo giusto qualche minuto». Giuseppe Conte lo rivendicava con orgoglio a DiMartedì, da Floris, nell'ultima puntata. Una risposta alla constatazione quasi ovvia del direttore Sallusti, secondo cui la risalita nei sondaggi del M5S era dovuta, se non in tutto, almeno in larga parte alla carta del sussidio a chi è senza lavoro. Di sicuro, però, quando va in tv l'ex premier sull'assegno grillino punta eccome, in ogni modo e con ogni battuta possibile.
Ad esempio, nel suo tour de force elettorale ha fatto di nuovo tappa a La7, ancora una volta da Myrta Merlino a L'aria che tira, e l'ha buttata lì: «Il reddito di cittadinanza servirà anche ai politici non eletti». Nell'aria ronza il nome di Matteo Renzi, che sul tema ha imbastito una feroce battaglia dialettica con il suo nemico giurato. «Ce l'ha con qualcuno in particolare?», lo stuzzica la Merlino. E Conte, senza fare nomi, manda un pizzino al leader di Italia Viva: «Ce l'ho con chi ha un atteggiamento smargiasso, chi colpevolizzala gente che è in una condizione di indigenza, che io invece rispetto». «Ma chi sono questi politici che non vengono più eletti? Faccia un nome», lo incalza la padrona di casa.
«Tutti i politici che stan facendo la guerra al reddito di cittadinanza, non si rendono conto che se non fossero eletti, siccome stanno in politica da una vita e quindi non hanno un percorso professionale, dovrebbero ricorrervi?». «Renzi - ha aggiunto - fa le polemiche con i poveri. Deve smetterla di stare nel Palazzo e nei jet privati, deve smetterla di lavorare solo col governo saudita e prender soldi da lì, venga a confrontarsi tra la gente». Per la cronaca, recentemente Conte si era concesso un bagno di folla a Palermo, dove l'avevano accolto al grido di «u papà meo, u papà del reddito». Questo per chiarire che dopo il voto il reddito servirà forse ai non eletti, ma prima del voto sta servendo di più all'ex avvocato del popolo.