Nervi che saltano
L'aria che tira, Cazzola sbrocca: "I soldi li hai, prendili dal conto..."
"Non possiamo raccontare che siamo un Paese alla fame, non è vero". L'economista Giuliano Cazzola ospite de L'Aria che tira (La7) prova a smontare la narrazione di un Italia alla canna del gas, ma si scontra con Mimmo Tarantini, presidente dell’associazione La Formica, che rappresenta i commercianti di Bari attualmente in protesta contro il caro bollette. Di mezzo ci va la padrona di casa, Myrta Merlino, accusata di fare una informazione di parte. “Il governo Draghi in un anno ha stanziato 60 miliardi di aiuti", argomenta Cazzola che vanta anche di essere un ex dirigente sindacale della Cgil. "Saranno andati da qualche parte, saranno stati distribuiti. Forse sarebbe il caso di chiedere a chi lamenta che le bollette sono alte se è riuscito ad avere parte di questi benefici. Sessanta miliardi sono il doppio di questa palla dello scostamento di bilancio che Matteo Salvini sta dicendo in giro per l’Italia".
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"Non raccontiamoci palle: le banche sono piene di liquidità", tuona Cazzola spiegando che "abbiamo liquidità che è il doppio del Pil. Non possiamo raccontare che siamo un Paese alla fame, non è vero. Usciamo da una stagione turistica tra le migliori degli ultimi anni. Se poi guardiamo i dati dell’Istat, scopriamo che le dimissioni dei lavoratori sono superiori ai licenziamenti. Dove sono tutti questi lavoratori licenziati? Abbiamo una situazione economica che ancora tiene". Parole che fanno imbufalire Tarantini: "Lei vive in un mondo diverso dal nostro, non ha la percezione di quello che sta succedendo in Italia". "Dice che gli italiani non stanno alla fame. Ma stiamo scherzando? Qui non ne possiamo più. Non state uccidendo solo il commercio, ma anche l’Italia e gli italiani", accusa il commerciante. "Lei prima ha parlato di 60 miliardi stanziati dal governo. Ma quali aiuti, non ci è arrivato nulla. Basta con le chiacchiere, è arrivato il momento di agire". Cazzola ha così spostato il suo tiro sbottando contro Myrta Merlino: "Lei non può prendere 10 persone o 10 aziende, dicendo che questa è l’Italia". Risposte Tarantini: "Si vergogni. Non siamo 10 persone. È l’Italia, vergognati. Non hai il diritto di parlare degli italiani, vergognati". "Ma vada a quel paese. Prenda i soldi che ha nel suo conto corrente": è stata la chiusa di Cazzola.
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