parla l'esperta

Cheget, codici numerici e chiavetta: tutta la verità sull'attacco nucleare, come verrà ordinato

Da giorni aleggia lo spettro della bomba atomica. Il timore che Vladimir Putin possa vendicarsi dell'Occidente, ora che Svezia e Finlandia sono a un passo dall'entrare nella Nato, non è da escludere. Così è PiazzaPulita a fare chiarezza e svelare il "meccanismo" che si innescherebbe al Cremlino. "Per attivare le armi atomiche in Russia - spiega la giornalista della trasmissione di La7, Linda Giannattasio - entrano in gioco le famose valigette nucleari, le Cheget". La prima sarebbe stata sviluppata negli anni '80 ed è stata mostrata al pubblico nel 1999 durante il passaggio di consegne tra Eltsin e Putin. "Il suo interno - prosegue - viene mostrato per la prima volta durante un programma tv nel 2019".

 

 

A spiegare però come avviene concretamente l'ordine di attacco ci pensa la professoressa di Harvard, Francesca Giovannini. "La valigia ha una scheda con dei codici numerici e anche una chiavetta che deve essere attivata". Secondo il racconto dell'esperta i codici numerici devono essere inseriti prima simultaneamente dai tre addetti. Solo successivamente la chiavetta finalizza l'autorizzazione al lancio. "Il Cheget ha un pulsante bianco che in realtà non è quello che prevede il lancio diretto, ma concede l'autorizzazione ai militari per procedere all'attivazione e al lancio stesso". 

 

 

Poi la professoressa tira in ballo l'Occidente, spiegando che il sistema di queste valigette è lo stesso delle armi strategiche nucleari puntate contro Europa e Stati Uniti. Ma non è tutto, perché c'è un sistema definito "estremo" ed è quello della "mano morta", ossia un sistema "dormiente". "Questo - racconta la Giovannini - deve essere attivato all'inizio di una crisi da un alto funzionario con delega. Se non percepisce attività dal Sistema centrale di Mosca, decide la risposta che lui ritiene più appropriata". Come il lancio di un'arma strategica. Chi sono i tre ad avere sempre la valigetta? Ovviamente Putin, il generale e capo di stato maggiore Valery Gerasimov e il ministro della Difesa Sergej Shoigu. I due fedelissimo sono rispettivamente "l'ideatore della guerra ibrida" e "il possibile successore" dello zar. 

 

 

Qui il servizio di PiazzaPulita sulle valigette e l'atomica in dotazione alla Russia