didattica a distanza

Massimo Galli travolto da Augusta Montaruli ad Agorà: "Da 15 giorni si passa a 30. Sono due anni che..."

Massimo Galli a favore della didattica a distanza e Augusta Montaruli contro. È questo il motivo del dibattito sfociato in lite ad Agorà. Nella mattinata di mercoledì 19 gennaio l'infettivologo nonché ex primario dell'ospedale Sacco di Milano ha detto alla conduttrice di Rai 3, Luisella Costamagna che "le altre aperture hanno un impatto inferiore rispetto alle scuole. Sarebbero bastati 15 giorni per far passare il momento peggiore dei contagi. Sarebbe stato un provvedimento di riduzione del danno". Un'osservazione che non trova d'accordo la deputata di Fratelli d'Italia secondo cui "bisogna trovare l'equilibrio tra il diritto all'istruzione e il diritto alla salute. Dobbiamo cercare l'equilibrio a 360 gradi. Da 15 giorni si passa a trenta, sono regole assurde".

 

 

A quel punto è Galli a replicare: "Avete un punto di vista a 15 gradi, a voi interessa solo il lato politico immediato. Continuate a non capire che qui non si tratta di essere il paladino della Dad, qui si tratta di parlare di 15 giorni nel picco della nuova ondata. Da due anni non capite cosa sta succedendo". Un botta e risposta, quello tra i due ospiti di Agorà, che non intende finire al punto che è la stessa conduttrice a dover intervenire. 

 

 

L'infettivologo, a differenza di alcuni colleghi come Matteo Bassetti, non crede nell'immunità di gregge immediata. "Se avessimo il 95 per cento di persone che sono state vaccinate e hanno risposto alla Omicron, allora avremo un'immunità di gregge. Questa però dura fino a quando non arriva un'altra variante e finché dura la capacità protettiva che il vaccino riesce a indurre. Ogni anno si dice che se volessimo l'immunità di gregge nei confronti dell'influenza bisognerebbe vaccinare il 95 per cento della popolazione, ma per i ceppi circolanti quell'anno". Insomma, secondo Galli l'emergenza Covid non è affatto finita.