Brutto sospetto
Otto e mezzo, Marco Travaglio a valanga su Draghi: "Al servizio del nonno", cosa c'è dietro le parole del premier
"Il nonno si è candidato". Marco Travaglio, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, conferma l'impressione avuta dalla padrona di casa: Mario Draghi punta al Quirinale. "L'ho trovato pimpante, sicuro di sé, con quell'arietta da Maria Antonietta per cui qualsiasi cosa gli succede intorno non lo tange. Forse troppo sorridente e spensierato rispetto alla catastrofica situazione sanitaria che stiamo vivendo e che vivremo nelle prossime settimane".
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La prova dell'auto-candidatura, secondo il direttore del Fatto quotidiano, è data dalle parole del premier: "Ha parlato con i verbi al passato del suo governo, considerandolo praticamente finito, e disposto anche a raccontare qualche bugia bianca o nera. Penso alla riforma dell'Irpef che avvantaggerebbe i meno abbienti...". "Lui ha detto di essere un nonno al servizio delle istituzione - ha aggiunto Travaglio, caustico -, ma io ho l'impressione che le istituzioni siano al servizio del nonno".
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Confermano Massimo Giannini, direttore della Stampa, e la stessa Gruber, sottolineando la freddezza con cui soprattutto nel centrodestra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi hanno accolto il discorso del premier. La più gelida di tutti, però, è stata Giorgia Meloni: "Più che una conferenza di fine anno, quella di Draghi è sembrata una conferenza di fine mandato. Due ore e mezza di auto-celebrazioni: dice tra le righe che i suoi obiettivi sono stati raggiunti, ma questo non ci risulta da nessuna evidenza. Nessuna ammissione di colpa, invece, sugli errori e le contraddizioni del governo".
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