Il procuratore

Otto e Mezzo, Nicola Gratteri critica Luciana Lamorgese: "Meglio 200 feriti che un uomo-eroe dentro la Cgil"

Nicola Gratteri è stato l’ospite di punta a Otto e Mezzo, dove Lilli Gruber lo ha invitato per parlare di giustizia, ma anche di Covid e restrizioni. D’altronde quest’ultime sono un tema caldissimo, dato che diversi governatori - specialmente quelli di centrodestra e del Nord - stanno chiedendo al governo presieduto da Mario Draghi di prendere in considerazione l’ipotesi di un lockdown solo per i non vaccinati, che sono ancora circa 7 milioni.

 

 

La quarta ondata sta riguardando infatti soprattutto chi ha scelto di non aderire alla campagna di vaccinazione, ma così facendo sta sfavorendo un intero Paese, rischiando di farlo ripiombare in restrizioni molto dure. “Bisogna incominciare a prendere provvedimenti a monte - ha dichiarato il procuratore Gratteri - si sapeva già dall’estate che in autunno sarebbero aumentati i contagi. Se continueremo a fare convegni e tavole rotonde arriveremo a Natale chiusi”.

 

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Poi il discorso si è spostato sulla ministra Luciana Lamorgese, alla quale Gratteri non ha risparmiato critiche per la gestione dell’ormai famosa manifestazione di Roma degenerata nell’assalto alla Cgil: “Io avrei messo in conto anche 200 feriti, però tu non puoi toccare un simbolo, così crei un danno di immagine spaventoso. Sono scelte da fare in pochi minuti, questo vuol dire comandare, però costi quel che costi tu alla Cgil non ci arrivi, perché quello che è entra lì diventa un eroe in quel mondo, così i gesti di violenza vengono mitizzati”.

 

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