Cala il sipario

I Fatti Vostri, addio e fucilata di Giancarlo Magalli: "Anna Falchi? Non dovete chiedere a me"

Stavolta è tutto vero: Giancarlo Magalli lascia I Fatti vostri. E lo fa dopo 21 lunghissimi anni. Un vero colpo di scena in via Teulada, storica sede Rai a Roma. Insomma, tanto tuonò che piovve: Magalli lascia, ma raddoppia con un game show che andrà in onda sempre su Rai 2. A Il Fatto Quotidiano racconta tutti i retroscena. E dice: "Lascio I Fatti Vostri, è una mia scelta. Avevo chiesto a Guardì di fare la staffetta. Anna Falchi? Non dovete chiedere a me. Io non sono preoccupato, sono contento. È stato fatto quello che volevo, sono felicissimo".

 

Dalle sue parole (e noi ci fidiamo) sembra che sia stata una scelta voluta da Magalli. “L'ho chiesto mesi fa al direttore di Rai 2 Ludovico Di Meo. Sono passati trent’anni da quando ho cominciato a farlo, sono ventuno anni di fila. Parliamo di 4 mila puntate filate, di circa 10 mila interviste. Alcune anche di un certo peso, storie che ti restano dentro. Non è un programma che si fa a cuor leggero. Quest’ultimo anno con la pandemia non è stato facile, non sono mancato un giorno. Studio vuoto, senza pubblico, tutto chiuso in una Rai deserta, senza ospiti, con le difficoltà via skype, tamponi e tutto quello che può immaginare", continua a raccontare a Il fatto Quotidiano

Michele Guardì, lo storico papà del programma più longevo di sempre, pare che abbia accettato la scelta di Magalli di lasciare I Fatti Vostri. "Guardì è stato il primo ad essere informato. Ha capito la situazione, mica mi può costringere. Gli avevo proposto la staffetta, un passaggio graduale ma lui ha ritenuto di no. La staffetta si faceva una volta ed era anche più sopportabile. Facevo quattro mesi poi Frizzi ne faceva altri quattro, l’anno dopo magari accadeva lo stesso con Castagna o con Giletti. Dava la possibilità a tutti di fare anche altre cose, ai tempi facevo anche Cervelloni e Fantastico", continua. 

 

Nella prossima edizione ci sarà Anna Falchi con Salvo Sottile (che a quanto pare si occuperà sempre di attualità) e il bravissimo Umberto Broccoli, colonna portante della cultura in televisione. Si dice che con Magalli non avesse un bel rapporto. Il conduttore non smorza i toni e a Il Fatto quotidiano racconta: "I suoi contenuti non sono brutti, hanno un valore sia chiaro, ma in un programma che si basa sull’attualità dedicare un quarto del programma a cose di 70-80 anni fa mi sembrava esagerato. Era solo su questo, sulla misura".