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Oggi è un altro giorno, la drammatica confessione della figlia di Little Tony: "Anoressia? Per papà non ero malata"

Cristiana Ciacci, figlia di Little Tony, è stata ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno su Rai 1 parla della sua famiglia e ricorda il padre e il dolore per la scomparsa della madre: “Senza i miei figli – ha confessato - non sarei qui, ero caduta in un baratro molto buio. Papà infatti era un eterno ragazzo col ciuffo  giovanile, simpatico. Testa fra le nuvole, sognatore ma grande professionista. Generoso, umano, sincero, umile. Sono sempre stata fiera di essere sua figlia, un papà acclamato in tutto il mondo. Una grande passione erano le macchine erano una grande passione, le trattava come animali domestici. La mattina le tirava fuori, magari le puliva, ci faceva un giro e poi la sera le rimetteva nel garage, riscaldato”, ha ricordato la Ciacci.

 

 

 

 

Cristiana Ciacci è nata quando Little Tony e la moglie Giuliana Brognoli erano già separati: “Sona nata quando avevano già divorziato, erano due persone troppo libere che insieme sarebbero state male. Gli ho rimproverato di non aver avuto un fratello per farmi compagnia. Mia madre lavorava come hostess di lungo raggio, sono stata cresciuta da tate e nonne. Per questo ho 5 figli, non si troveranno mai da soli ad affrontare i problemi”, ha sottolineato parlando con la conduttrice Serena Bortone.

 

 

 

"La morte di mia madre è stato un evento che mi ha gettato nello sconforto più totale. Mi aveva detto che quando sarebbe andata in pensione avremmo recuperato il tempo perso, ma due anni prima che succedesse le hanno diagnosticato la malattia e dato poco tempo di vita. E’ un rimpianto duro per me, a 17 anni ho provato rabbia, la volevo vicina e non ci sono riuscita". Ha poi sofferto di anoressia, ma con la morte del padre Little Tony le cose sono cambiate: “Ho attraversato un momento difficile, ho sofferto di anoressia. Per papà le malattie vere sono quelle che ti colpiscono il fisico, le altre, quelle psicologiche, per lui erano auto indotte. In realtà non volevo affrontare l’argomento, io per dodici anni sono andata dallo psicologo. Avevo anche i figli, cercavo la forza in loro ma non riuscivo. Con la concomitanza della morte di mio padre, imi sono fatta forza e mi sono rivolta a un centro specializzato e una psicologa e ce l’abbiamo fatta. Altrimenti con me sarebbe morta tutta la mia famiglia”, ha concluso.