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Verissimo, Francesca Fioretti sulla morte di Davide Astori: "Ne bastava uno solo". Perché non si è salvato
Francesca Fioretti ospite a Verissimo di Silvia Toffanin condivide tutto il suo dolore per la morte di Davide Astori, il compagno calciatore scomparso nel 2018 per un problema cardiaco. "La vita di prima non c’è più, ma nella nuova vita ci sono delle costanti e la mia è mia figlia Vittoria, che mi ha tenuta sempre salda alla realtà. Anche nelle cose più brutte c’è sempre una luce alla fine e io penso di essere diventata una donna migliore", spiega visibilmente commossa nella puntata in onda sabato 15 maggio. Con la piccola la Fioretti ha da sempre un legame strettissimo, tanto che al momento della morte del padre l'ex concorrente del Grande Fratello ha voluto raccontare tutta la verità alla figlia.
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"All’inizio istintivamente le ho semplicemente raccontato la verità perché volevo costruire un rapporto di piena fiducia con lei. Non l’ho mai illusa, ovviamente, il racconto è diventato più complesso nel corso degli anni anche perché a cinque anni la curiosità e le emozioni di una bambina sono diverse rispetto a quando ne aveva due. Oggi Vittoria è una bambina felice e viviamo questa mancanza come una cosa normale nella nostra vita".
Oltre alla tragedia, l'attrice ha dovuto fare i conti con questioni burocratiche: "Io e Davide ci amavamo e abbiamo scelto consapevolmente di avere Vittoria. Eravamo una famiglia a tutti gli effetti anche se l’amore non era sigillato da un contratto matrimoniale. Questo ha innescato dei meccanismi che solo oggi comprendo, perché non tutti i minori hanno una situazione serena. Quindi è giusto che esistano questi tutori, però, per una mamma responsabile e che dedica la propria vita alla propria figlia è difficile accettarlo". A Vittoria infatti è stato nominato un giudice tutelare. Un fatto che ha causato nella Fioretti "tanta rabbia perché erano gli altri che decidevano per mia figlia. Tutti pensavano di avere più diritti di me riguardo Vittoria".
La morte del capitano della Fiorentina poteva però essere evitata. Sarebbe bastato un esame cardiaco in più. "Bastava un esame in più, è stata riconosciuta una responsabilità medica perché dai risultati dell’elettrocardiogramma Davide doveva essere sottoposto a un banale holter, che non è mai stato fatto. Vorrei impegnarmi per far sì che l’holter diventi obbligatorio a prescindere dai risultati dell’elettrocardiogramma". La Fioretti non ha però intenzione di rinunciare alla serenità: "La vita va vissuta a prescindere da tutto. Vivo per mia figlia ma anche per me, perché alla mia età non è giusto che io sopravviva. La morte è una cosa naturale e se trasformi il vuoto in un posto sicuro dove vivere, allora ti salvi. Il dolore è ancora immenso, ma il suo colore è cambiato nel tempo".