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Grande Fratello Vip, Alfonso Signorini e la scelta kamikaze: "Un fottutissimo minuto e la mia carriera è finita"
Direttore Signorini, inizia il Grande Fratello Vip (questa sera in prime time su Canale 5). Non può sottrarsi! Anzi, non puoi sottrarti. Ci diamo del tu giusto?
«Certo! Non ho mica l'età di Piero Angela!».
Allora, senti, io non guardo il Gf da quando Taricone e la Plevani facevano le cosacce nella Casa. Dammi un buon motivo per vedere questa edizione.
«Beh, se non lo guardi da 20 anni continuerai a non guardarlo! Nel 2000 fu un vero e proprio esperimento, poi si è evoluto... o forse sarebbe meglio dire "involuto". Ora risalta di più l'aspetto del varietà, dell'intrattenimento. Comunque... perché guardarlo... È da aprile che lavoriamo al cast, abbiamo scartato persone molto popolari per dare risalto a "più registri". Ecco, se ti interessano "varie umanità"... allora guardalo».
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Un tempo c'era l'Isola ed era bello perché i partecipanti morivano di fame, al Grande Fratello si innamoravano e succedeva di tutto. Ora conta solo se uno ha un qualche parente famoso da poter portare in studio. Direttore, cioè, ma a me cosa me ne frega se uno è il "fratello di" o il "figlio di"?
«È vero, c'è un discorso di contenuti. Però ti assicuro che non è facile ogni anno mettere insieme un cast di persone che possano interessare. È nomale che si debba lavorare sulla popolarità "di riflesso". Condivido quello che dici, ma almeno c'è il tema del riscatto. Il figlio di Alba Parietti non ne può piu di essere "il figlio di". La stessa Gregoraci è stufa marcia di essere l'ex moglie di Briatore. E pure il fratello di Balotelli vuole farsi conoscere per quello che è. Alla fine del programma vedremo se ci avranno convinto o torneranno a essere "i parenti di"».
Fino a quando andate avanti? A Pasqua?
«Ma no, dai! Come puoi immaginare samo in una situazione delicata: una produzione basata sulla convivenza nel periodo del covid. È un'impresa folle e difficilissima. Se tutto va bene... terminiamo a metà dicembre».
Due puntate a settimana non sono troppe?
«Sono tante, non troppe. Io non temo la ripetitività perché mi fido della bontà del prodotto, al limite mi preoccupa la concentrazione. Sono pur sempre 4 ore di diretta...».
Hai paura di essere rimbambito?
«Sì, per natura. Ma mi piace così».
Hai condotto in pieno lockdown. Hai temuto che potesse saltare tutto da un momento all'altro?
«Paura di dover interrompere no, paura di perdere la faccia sì. Sono andato in onda un minuto dopo la conferenza del premier Conte. Lui ha parlato di uno dei momenti più difficili della storia d'Italia, poi sono arrivato io col programma più cazzaro della tv. In quel primo, fottutissimo minuto, ho temuto di giocarmi la carriera. Sono pur sempre un giornalista».
Beh, dai, più o meno hanno detto tutti che te la sei cavata bene. Senza pubblico poi...
«In effetti quello serve eccome. Vedremo se potremo riempire lo studio almeno con 50 o 60 persone "tamponate" (gli studi di Cinecittà ne contengono 350 ndr). Un applauso ogni tanto mette meno tristezza».
Al commento hai confermato Pupo, con lui Antonella Elia...
«Due caratteri forti, non so quanto dureranno. Sono stato cinico a metterli insieme. Già in riunione si incazzano abbastanza. Comunque sono grandi personaggi, ognuno a modo suo. Antonella l'ho voluta fortemente perché ha tre personalità: oca e cretina, tagliente (pure troppo) e anche sensibile. Quest' ultima versione la conoscono in pochi. In ogni caso è la prima ex concorrente che finisce a fare l'opinionista».
Dimmi che politico vorresti nella Casa. Razzi non vale.
«Lo abbiamo provinato, era perfetto, ma la sua "quota" era già coperta da Fausto Leali, non potevamo fare Villa Arzilla. Ci ho provato anche con Casalino...».
Ah, Rocco. E lui cosa ha risposto?
«Mi ha detto "non ci penso neanche, ho un ruolo istituzionale!". Ho tentato anche col suo uomo, il cubano. Ci sono stati abboccamenti interessanti ma alla fine ha rifiutato. Vorrei anche Salvini, la Boschi, Di Maio... Ma sono sogni impossibili».
Direttore, cambiamo un attimo argomento. All'ultima Mostra di Venezia è stato tutto un profluvio di ex tronisti, baci lesbo, influencer... Diciamolo, uno schifo.
«Condivido. Una volta lo star system era "vero", oggi le prospettive sono cambiate. Abbondano i "signori nessuno" brandizzati dalle aziende. Io però non do la colpa a chi va lì a tirare su soldi, in fondo è il loro "lavoro", semmai al direttore della Mostra che non si oppone».
Dimmi chi vorresti mettere oggi sulla copertina di Chi.
«Paola Turci. Vorrei capire se ha subìto o è complice dell'esposizione che ha avuto per il suo rapporto con Francesca Pascale. Oppure la Marcuzzi per parlare del caso dell'estate, il triangolo tra lei, De Martino e Belen. Ma Alessia non vuole. Del resto ormai è così...».
Così come?
«I personaggi si raccontano sempre meno, si fanno vedere sui social felici e contenti e nascondono le verità. Non so se la gente sia così scema da credere a tutto, ma pare di sì».
Ok i social, ma anche la televisione, diciamolo, è di un trash imbarazzante...
«È ovvio che sia trash. Tutto ciò che è popolare è trash. A volte ci si deve sporcare le mani, l'importante è mantenere un equilibrio».
Ecco, per dire, metteresti nella Casa la tizia del «qui non ce n'è coviddi?».
«No! Sono lontano da quelle realtà che, intendiamoci, esistono e rispetto. La tv di Barbara (d'Urso ndr) ha una sensibilità diversa, io tra Abbate e la signora coviddi preferisco Abbate».
Chi è un vip oggi?
«Oggi c'è una gran voglia di normalità. Funzionano di più gli anti-vip. Per dire, le due tizie che limonano a Venezia mi generano sconforto, ma anche l'infermiera resa famosa dalla foto con i segni della mascherina che va sul red carpet al Lido mi fa lo stesso effetto».
Quale sarà il gossip dell'inverno?
«E come faccio a saperlo? Di sicuro ci sono situazioni "funzionali". La Isoardi e Todaro che faranno coppia a Ballando con le stelle, per dire. Si dice che ora stiano insieme... che tempismo!».
Ci facciamo un po' gli affari tuoi e poi arrivederci e grazie. Dove sei stato in vacanza?
«Nel mio eremo a Cortina. Ho fatto roccia, raccolto funghi, ho macinato centinaia di km in mountain bike. Mi svegliavo sempre all'alba...».
Come Berlusconi!
«Esatto! Con lui ci siamo sentiti diverse volte a quell'ora. Ora facciamo tutti il tifo perché si riprenda al più presto».
Sei innamorato?
«Di chi, del presidente?».
Ma no! Dicevo in generale!
«Ah, guarda, purtroppo no. L'amore è un grosso enigma. Se mi chiedi "sei mai stato innamorato" non so rispondere. Voglio bene a tante persone, ho un compagno da 18 anni, ma le campane di Via col Vento non le ho mai sentite...».
Sarà contento il tuo compagno!
«Guarda che lo sa! Ne parliamo con grande onestà. Io credo poco a quelle coppie gay o etero che si dichiarano felici da una vita. La vita, quella vera, è un'altra questione...».