Beyoncé come la Caselli: a caccia di nuovi talenti
Squillino le trombe, rullino i tamburi: sta per nascere una Caterina Caselli a stelle e strisce. Trattasi di Beyoncé. La brava e bella cantante statunitense che agli ultimi Mtv Video Music Awards ha lasciato tutti di stucco sia per l'inimitabile colore di capelli ombre hair che per la rivelazione in diretta di aspettare un bambino, pare infatti intenzionata ad avviare una struttura discografica tutta sua, e quindi a scoprire e lanciare nuovi talenti. Ma non solo. Perché in una recente intervista ha dichiarato: "Voglio creare una boyband. Voglio continuare a produrre musica, video e documentari. E eventualmente vorrei anche dirigere ulteriori artisti. Una volta che sono consapevole del fatto di avere tutte queste cose insieme sono sicura che potrò fare tutto ciò per gli altri". Insomma, i tempi delle Destiny's Child e, addirittura, del suo esordio solistico, nel 2003, col super-singolo Crazy in Love (assieme al marito e rapper Jay-Z), sembrano preistoria, per la giunonica artista. Che, ad appena trent'anni, può vantare una carriera all'insegna della poliedricità più totale: tonnellate di dischi venduti, grammy vinti, tanta pubblicità, la linea d'abbigliamento House of Dereon (come Madonna), la fragranza personale Pulse (come Katy Perry) e, last but not least, il valido 4, disco sfornato dopo un periodo di pausa creativa. Tornando al discorso dell'etichetta, questo non è certo un lavoro facile. Prima di lei ci hanno provato, tra gli altri, la grande Aretha Franklin e Mel C. Addirittura l'attore Johnny Depp, con la sua Unison Music. Diversamente, nel mondo dei dj, sempre più vicini alle stelle del pop, avviare una personalissima music-factory pare una prassi, quasi un rito. Si pensi a Bob Sinclar e alla sua Yellow o, nel Belpaese, a Pain & Rossini, fondatori della Bootylicious, e a Stefano Noferini, che da anni gestisce la Loudbit. In ogni caso, saremmo pronti a mettere la mano sul fuoco sul fatto che, per iniziare, la Knowles cavalcherà proprio l'onda del filone pop dance, magari facendosi aiutare dal Guetta o dall'Avicii di turno. E chissà... magari, vista la sua proverbiale caparbietà, riuscirà davvero a creare i Backstreet Boys degli anni dieci. O, perché no, una bella band in stile SuperHeavy, dove magari lei ci mette pure la faccia, anche se dove lo vai a trovare un altro come Mick Jagger? Staremo a vedere. Anzi, a sentire. Intanto, chapeau per l'iniziativa.