L'affondo
Heather Parisi contro Fazio, Littizzetto e piazza pro-Ue: "Privilegiati da salotto, non rappresentate gli italiani"
La piazza per l'Europa non è andata giù a Heather Parisi. Con un post al vetriolo, la cantante ha criticato quei vip che sono saliti sul palco della manifestazione a Roma. "Io non credo che i Vecchioni, i Jovanotti, i Bisio, i Serra, Amendola, Littizzetto, Fazio e gli altri VIP che hanno partecipato alla manifestazione di ieri a Roma rappresentino gli Italiani. Non credo rappresentino nemmeno la maggioranza degli Italiani - tuona senza mezzi termini -. Anzi, io credo che questi privilegiati da salotto con i loro luoghi comuni moraleggianti, le capriole retoriche per giustificare l'ingiustificabile, le finte citazioni e gli slogan imbolsiti, siano sempre più lontani dai problemi della gente".
Il motivo? "Secondo la loro spiccia morale, tirarsi ora indietro dai sacrifici per sborsare 800 miliardi per le armi, è da viziati con la pancia piena e da impigriti dal benessere. Per questi privilegiati, l'Italia che vive con poco per colpa di trent’anni di salari bassi e tagli al welfare, semplicemente non esiste. E non sono qualche migliaio di partecipanti raccattati con i pullman per l'Italia con la promessa di una gita a Roma, a renderli 'rappresentanti della gente'. Questi privilegiati rappresentano solo sé stessi e le élites che vogliono ingraziarsi".
Parole dure che hanno scatenato la polemica sui social. In molti ricordano come l'ex ballerina sia da tempo lontana dall'Italia. Dal 2011, infatti, Parisi vive ad Hong Kong e per molti non avrebbe "il diritto" di parlare. Ecco allora che Heather non si risparmia neppure su di loro: "Quelli che 'non hai diritto di parlare dell'Italia perché non ci vivi' sono gli stessi che parlano di Russia, Cina e USA senza mai esserci stati. Difendo il mio diritto a pensare senza limiti geografici. Difendo il mio diritto a esprimere le mie idee anche se scomode, sconvenienti e non allineate".
E ancora: "Difendo il diritto a farlo ovunque, dal salotto di casa ma anche: - in piazza nel 2019 a fianco dei protesters di Hong Kong contro il governo del paese in cui vivo - a Shanghai accanto a quelli che criticavano le dure misure del governo di Pechino durante il Covid - davanti all'ambasciata contro la politica Americana, compresa quella di Trump, che ignora colpevolmente il genocidio del popolo Palestinese - in tutte le manifestazioni a favore della libertà vaccinale prestando la mia voce e la mia faccia. L'ho fatto e lo continuo a fare perché credo nell'impegno civile. E posso dire, senza paura di essere smentita, che lo faccio a completo danno della mia carriera professionale".