Verissimo
Eleonora Giorgi, la rivelazione choc dei figli: chi c'era alle 5.30 del mattino vicino all'attrice in agonia
Per la prima volta, dopo la scomparsa della loro madre Eleonora Giorgi, parlano a Verissimo Paolo Ciavarro e Andrea Rizzoli, trovatisi a gestire una situazione mediatica ed emotiva non semplice, nel momento dell’aggravarsi della malattia dell’attrice. Silvia Toffanin, padrona di casa, ha fatto subito loro i complimenti: “Voglio dire una cosa, voi siete stati stupendi, due figli incredibili con un amore immenso verso vostra mamma. Ve lo voglio dire da figlia, da persona che l’ha visto da fuori”. Entrambi sono apparsi da subito commossi e hanno confessato una cosa: “La più bella eredità che ci ha lasciato è l’amore di un intero Paese che è difficile da interpretare, perché non sempre storie di questo genere vengono comprese e possono essere mal’interpretate. Ma la sua storia è stata capita da tutti. Quando ha scoperto il male, il suo primo obiettivo era dare conforto a chi stava soffrendo come lei”. Andrea ha raccontato: “Noi continuiamo a nominarla, a citarla in ogni nostra giornata. I nostri genitori ci rimangono dentro, sia nel Dna, ma anche nei gesti, nelle espressioni. Eleonora sarà sempre con noi, aveva una personalità talmente importante che è impossibile dimenticarsi.
Gli ultimi giorni scherzava, diceva: se il Papa dovesse morire prima, la mia figura potrebbe finire in secondo piano. Una battuta del genere era talmente sopra le righe che ci faceva molto ridere e lei lo faceva apposta”. Il più piccolo, Massimo, ha raccontato le ultime settimane della mamma: “Nelle ultime due settimane mangiava molto poco, io preparavo tutti i giorni l’insalata di finocchi con le arance. Devo ringraziare la mia famiglia di Forum per avermi permesso di starle accanto. Con il lavoro non sempre si può dedicare tutto questo tempo. Siamo stati sempre accanto a nostra madre ed è stato l’anno più bello con lei”. Poi, ancora Rizzoli ha raccontato la gestione del momento con il fratellastro: “Io e Paolo non abbiamo mai avuto momenti di scontro, ma la situazione con Eleonora Giorgi ci ha legato molto di più. Io e lui ci completiamo e lei questo lo sapeva. Massimo Ciavarro ogni tanto ci fa da papà e ogni tanto gli facciamo noi da papà. I medici ci dicevano che potevamo stare ancora tranquilli per 48 ore. Massimo era lì alle 5:30 e due ore dopo ci ha chiamato per dirci di venire, nonostante lei stesse dormendo. Lui è sceso per prendere un caffè, eravamo solo noi tre nella stanza a stringerle le mani e lei se n’è andata così. È stato un momento strano, ma anche unico. La bellezza e la tragedia si sono unite, è stato un commiato stupendo. Le abbiamo tenuto la mano fino alla fine”. Solo un dolore, però, per Paolo: “La cosa che mi fa più male in assoluto è pensare che mia mamma non ci sarà nella vita di Gabriele. Mamma c’è sempre stata in questi tre anni e si è dedicata tantissimo al piccolo. Oggi il vuoto si sente più che mai. Loro giocavano con gli animaletti, che lei gli comprava. In uno degli ultimi giorni di lucidità di mamma, lei mi ha chiesto di continuare a comprare gli animaletti per Gabriele e io così ho fatto. Gli ho comprato un pappagallo e un altro animale e lui, appena ha scartato, ha urlato: ‘I regali di nonna Ele’ e io sono scoppiato a piangere, ormai è una settimana che piango continuamente, farò sempre il regalo di nonna Ele. Lei mi aveva chiesto di raccontargli che nonna Ele era stata chiamata da Dio in cielo e che era andata lì per proteggerlo dal cielo”.
Emergono tanti aneddoti di una famiglia piena d’amore, sempre Paolo racconta: “A San Valentino ero andato a trovare mamma con mia moglie e i piccoli, che le hanno portato due palloncini a forma di cuore che lei ha fatto volare in cielo. Poi Gabri le ha portato una rosa che è rimasta sul suo comodino”. Andrea Rizzoli, invece, racconta qualche dettaglio in più della sua degenza: “Gli ultimi giorni era molto stanca. Quando è stata ricoverata ci avevano detto ‘pochi giorni’. Lei stava piuttosto bene, tanto che la permanenza in questo albergo è durata tre settimane. Alla fine la quantità di ossigeno che riusciva ad inalare era insufficiente, era lucida solo a sprazzi, ma ci teneva sempre a dirci di rimanere coerenti e sinceri con quello che eravamo stati. Ci ripeteva sempre: ‘Siate felici’”. Paolo, infine, racconta LA fine: “Era stanca, voleva andarsene perché non ce la faceva più. Gli ultimi giorni, egoisticamente, speravamo che ce la facesse. Andavamo tutti i giorni a trovarla ed era il nostro appuntamento. L’ultima sera abbiamo fatto una videochiamata di un minuto e mezzo con Gabriele. Lei se n’è andata serena, perché tutto era a posto, abbiamo risolto i non detti, i sensi di colpa. Se n’è andata nel miglior modo possibile”.