Ricordo struggente
Eleonora Giorgi, l'omelia di monsignor Antonio Staglianò: chi ha citato al funerale
"Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, questa morte che ci accompagna da mattina sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso, come un vizio assurdo. Verrà, la morte e avrà i tuoi occhi, cara speranza e quel giorno sapremo che sei la vita, che sei il nulla". Così - citando una celebre poesia di cesare Pavese - Monsignor Antonio Staglianò ha iniziato la sua omelia per il funerale di Eleonora Giorgi. La diva del cinema è scomparsa lunedì 3 marzo, dopo aver lottato duramente contro il tumore al pancreas.
Il sacerdote si è poi soffermato su Eleonora Giorgi e su quanto il suo ricordo emerga sempre più vivo nelle menti dei presenti. "Il silenzio di Eleonora parla e dice che non è vero - ha proseguito - il corpo che io sono stata emerge finalmente con chiarezza in tutta la bellezza".
Non solo Cesare Pavese. Antonio Staglianò, nel corso della sua omelia, ha citato anche L'infinito di Giacomo Leopardi, spiegando che la speranza cristiana ci dice che "a tutti gli esseri mortali di ascoltare il vero messaggio della vita perché la vita eterna è anche qui, in questo tempo, in questa storia. Un istante di tempo è eterno perché l'eternità non è una cosa senza tempo".