Chiamalo trapper
Simba La Rue, il maranza in tv da Del Debbio fermato a Milano: chi c'era a bordo
Nuovi grossi guai con la legge per Simba La Rue e Baby Gang. Il grande pubblico della tv ha imparato a conoscerli come "i maranza di Paolo Del Debbio", spesso ospiti a Dritto e rovescio su Rete 4 per fornire uno spaccato inquietante e sconcertante del mondo giovanile, di Milano e non solo. Droga, sesso, piccola criminalità, immigrazione di seconda e terza generazione, rap di strada politicamente scorrettissimo.
La realtà è che presso il pubblico anagraficamente più giovane, i due hanno consolidata fama di "artisti maledetti", e le loro storie hanno credibilità proprio perché i due cantanti hanno precedenti con la giustizia. Sono "veri" come si dice in gergo. Pure troppo.
Il 22enne italo-tunisino Mohamed Lamine Saida, questo il nome all'anagrafe di Simba La Rue, è stato infatti fermato venerdì pomeriggio dalla Polizia locale di Milano alla guida di una Mercedes classe G 8V senza patente e con 142 grammi di marijuana. La droga era suddivisa in 70 bustine trovate nel bagagliaio del Suv extra-lusso preso a noleggio.
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Con lui a bordo c'erano altri tre giovani, tra i quali appunto, l'amico 23enne Zaccaria Mouhib, alias Baby Gang. Gli agenti guidati dal comandante Gianluca Mirabelli hanno denunciato La Rue per detenzione di droga ai fini di spaccio e lo hanno segnalato in Prefettura come consumatore perché in tasca aveva un grammo circa di hashish.
Contestata al trapper anche la guida senza patente: Saida è stato sottoposto al narcotest per verificare se fosse al volante sotto l'effetto di stupefacenti. Meno di un mese fa Simba La Rue aveva incassato la prima sentenza definitiva della Cassazione per uno dei procedimenti giudiziari in cui è coinvolto: i giudici hanno confermato la condanna a 3 anni, 9 mesi e 10 giorni per un'aggressione del primo marzo 2022 a Milano. Un blitz, secondo gli investigatori, messo in atto dal gruppo capeggiato da La Rue "per sfregio e punizione£ nei confronti di un ragazzo che faceva parte di un gruppo rivale". Tutto materiale destinato a finire in nuove, pessime rime.