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Olly e la mamma magistrato: "Tutto merito suo", cosa c'è dietro la vittoria a Sanremo
Giovane rugbista in odor di nazionale, l'Olly ragazzino a un certo punto fa una scelta: via la palla ovale, tutte le sue forze dedicate al Conservatorio e alla musica, con un obiettivo chiaro in testa. Quello di diventare cantante, a ogni costo. E a sostenerlo nella sua incrollabile ambizione i due genitori, il padre avvocato e la mamma magistrato.
Quella del vincitore del Festival di Sanremo 2025 con Balorda nostalgia, al secolo Federico Olivieri (questo il vero nome all'anagrafe del 23enne di Genova) è anche e soprattutto una storia di grande unione familiare. Non è un caso che la sua dedica all'Ariston nei secondi successivi al trionfo, ancora incredulo, sia stata proprio per loro: "Ciao ma', ciao pa', è assurdo ma è successo".
Intervistato dal settimanale DiPiù Tv, il padre di Olly, Mario Olivieri, ha svelato proprio le dinamiche che hanno portato il figlio al successo: "A Sanremo mi è piaciuto tantissimo sia per la canzone, che ha reso merito alla sua sensibilità, sia per l'educazione e il garbo che ha dimostrato: nella prima serata ha stretto la mano a Carlo Conti, a Gerry Scotti e ad Antonella Clerici proprio come gli è stato insegnato da me e da sua madre, in casa, ma anche sui campi da rugby, che ha frequentato a lungo. Sono orgoglioso di quello che fa e della carriera che si sta costruendo, ma non voglio intromettermi nella sua professione".
"Io e sua madre - rivendica papà Olivieri - lo abbiamo lasciato pascolare nelle 'praterie' che si è scelto da solo, in totale libertà. Dire di più mi imbarazzerebbe. Ma i complimenti che mi fanno per la sua attività, per come canta, per quello che è diventato, li prendo e li porto a casa con orgoglio. La mia speranza è che continui a essere un ragazzo educato, sempre, perché ritengo che l'educazione sia alla base di tutto".
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Federico "era capitano della squadra del Cus Genova e ha fatto anche parte delle selezioni del centro federale, fino a quando poi è andato a studiare in un college, vicino a Londra, e ha incrociato la strada della musica. Il merito è di sua mamma che di comune accordo con suo nonno, grande appassionato di rugby pure lui, ha deciso che dovesse praticare quello sport: per crescere, per capire che cosa sia il rispetto dell'avversario, per diventare grande". E grande, oggi, lo è diventato per davvero, in tutti i sensi.