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Il segreto dietro i gioielli di Sanremo 2025: Olly e altri artisti scelgono il lusso con stile e significato

Andrea Baiardi

Sanremo 2025 è stato senza dubbio il festival di Olly, ma anche dei gioielli che hanno rubato la scena, intrecciando scaramanzia e stile in un mix perfetto che ha conquistato pubblico e media. Il giovane vincitore, durante tutte le sue esibizioni, non ha mai abbandonato la sua collanina d’oro, un oggetto tanto semplice quanto significativo. Con due piccoli ciondoli – una medaglietta da battesimo all’italiana con un angelo e un guantone da box – Olly ha scelto di portare con sé un simbolo di protezione e fortuna, un gioiello che non appartiene a brand blasonati, ma che rappresenta un legame profondo con la sua vita quotidiana e la sua carriera. Un piccolo amuleto che lo accompagna nei momenti più importanti.

Anche Tony Effe è stato protagonista con la sua collana firmata Tiffany, un gioiello che ha fatto parlare di sé non solo per il suo valore, ma anche per le polemiche che ne sono seguite. Il suo pezzo di lusso è stato al centro di un’esposta del Codacons per pubblicità occulta e ha suscitato qualche frecciatina da parte di Carlo Conti e della Rai. Ma il suo messaggio era chiaro: indossare un gioiello di questo calibro non è solo una questione di bellezza, ma anche di stile provocatorio.

 

 

Achille Lauro ha scelto un altro approccio, utilizzando un anello come simbolo della sua partecipazione a Sanremo. Subito dopo la fine del festival, ha pubblicato sui suoi social una fede d’oro con un diamante centrale, su cui è inciso il titolo della sua canzone, sposando metaforicamente la musica e il suo amore per l'arte. Un gesto che ha aggiunto una dimensione emotiva al suo look.

Sul palco dell’Ariston, però, non c’erano solo simboli e amuleti. Gioielli da sogno hanno brillato, come il ciondolo in kunzite di Damiani dal valore di circa 300.000 euro, e le collane vintage, una delle quali risalente al 1880, firmata dalla storica gioielleria Pennisi di Milano. Non è mancata nemmeno l’alta gioielleria Bulgari, indossata dalla bellissima Bianca Balti, con pezzi d’archivio che hanno incanato il pubblico con il loro fascino senza tempo.

Infine, non possiamo non notare come alcune vecchie mode stiano tornando in auge, come le spille, che sono riapparse sul palco in una varietà infinita di forme e prezzi. Le spille, infatti, sono diventate accessori di tendenza per le nuove generazioni, segnando il ritorno di un dettaglio che aveva quasi lasciato il posto a collane e bracciali.

Mai prima d’ora al festival la concentrazione sui gioielli è stata così alta. Il palco dell'Ariston si è trasformato in una vera vetrina non solo per l’haute couture, ma anche per l’alta gioielleria, con brand prestigiosi che hanno trovato il loro spazio accanto alla musica. Una consacrazione del lusso che, oltre a brillare, racconta storie di passione, significato e grande bellezza.