E anche per quest'anno...
Sanremo 2025, Benigni e Cucciari contro Meloni: anche quest'anno, sinistra accontentata
La sinistra anti-governo sarà soddisfatta: anche quest'anno, come da tradizione, il Festival di Sanremo si è trasformato in uno show contro il centrodestra. Cambiano le personalità a Palazzo Chigi, non cambia il canovaccio. Carlo Conti aveva promesso un Ariston senza monologhi e ci è quasi riuscito. Alla quarta serata, quella delle cover, è stato travolto da Roberto Benigni, super-ospite piombato anche per fare un mega-spottone al suo show Il sogno, che andrà in onda a marzo su Rai 1 (ubi maior...) e dalle staffilate di Geppi Cucciari.
Il primo è rimasto in campo 10 minuti, sufficienti per "blastare" come si dice in gergo social la premier Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Elon Musk, Donald Trump. La seconda ha imperversato per tutta la serata, mettendo in imbarazzo padrone di casa e autorità liguri fino alla premiazione finale.
La "visione sconsigliata a un pubblico già assonnato" di Geppi in versione Signorina Buonasera in bianco e nero viene superata sin da subito dalle battute di Benigni. Nel mirino del comico toscano, la cui presenza era stata annunciata solo in mattinata, sono finiti tutti: Conti per la iperpresenza, Matteo Salvini ("Carlo hai fermato l'Italia, l'hai paralizzata, dovresti fare il ministro dei trasporti!"), Elon Musk, Giorgia Meloni, Trump. Una comicità che spazia da destra - "Ho visto Marcella Bella, le ho detto Bella ciao, è successo un casino! Per par condicio ho dovuto salutare anche i Neri per Caso" - a sinistra: "Hai chiamato tutti: dalla Clerici a Gerry Scotti da Mediaset. Tu sì che hai fatto il campo largo". Quando si parla di progressisti, però, l'ironia è sempre un po' più garbata. E parole importanti il premio Oscar le ha spese per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Non ho mai sentito uscire una parola da Mattarella che non fosse di verità e di pace. Siamo orgogliosi di essere rappresentati da lui nel mondo".
E Geppi? "Te lo buco quest'orologio", ha redarguito Conti subito dopo Benigni. Quindi ha punzecchiato i dirigenti Rai, la deputata di FdI Montaruli, il ministro dell'Agricoltura Lollobrigida (senza citarlo). A un certo punto, propone al conduttore un pacchetto di possibili monologhi politici, tutti "scomodi". Cassati. In fondo non ce n'è stato nemmeno bisogno: è andata bene (per l'opposizione) così.