Fuori controllo

Sanremo 2025, il delirio di Cecilia Parodi: "Anche il delitto d'onore è tradizione, che ribrezzo"

Nonostante il Festival di Sanremo sia ormai un evento seguito da milioni di italiani, c’è ancora chi lo considera con sufficienza, quasi fosse un vezzo intellettuale snobbarlo e criticarlo apertamente. Un atteggiamento che ricorda gli anni Novanta e Duemila, quando ostentare indifferenza verso la kermesse canora sembrava una dichiarazione di superiorità culturale. 

Tra questi snob, si distingue Cecilia Parodi, nota per le sue posizioni a tratti agghiaccianti e per essere stata querelata dalla senatrice Liliana Segre dopo alcune dichiarazioni contro gli ebrei. Il suo attacco a Sanremo è particolarmente feroce: "Quanto ribrezzo il festival, da sempre. L'ostentazione della miseria, della pochezza umana. Di canzonette. Quanta pochezza e miseria nei chiacchiericci inutili su abiti, acconciature, orpelli". Parole dure, che non si limitano a un giudizio personale, ma si spingono fino a sminuire chiunque partecipi al dibattito sull’evento musicale più seguito del Paese.

 

Ma il suo affondo non si ferma qui. Parodi passa a un parallelismo che solleva più di una perplessità: "È tradizione, dicono. E tradizione anche il delitto d'onore, che adesso si chiama femminicidio. E tradizione uno stipendio in più a Natale, da spendere". Insomma, un delirio totale. Ma non è ancora finita: "È tradizione far soldi e carriera vendendo morte, dalla droga alle armi, e la maggior parte delle mummie in platea si ritengono rispettabili e migliori per questo genere di loschi altari, da generazioni. Cosa ci si potesse aspettare da quel palco, un anno fa come oggi, non lo capisco", conclude la Parodi. E ogni commento è superfluo.