Si comincia

Sanremo 2025, "chi vince e chi si va a schiantare": tam-tam, kermesse rovinata dal televoto?

Fabrizio Biasin

 «Troppi cantanti, morirò. Sabato sera decedo, finalmente». Così sentenziò la straordinaria Ornella Vanoni a un passo dal via della kermesse che tutta Italia tremare fa. E ha ragione da vendere, perché ridendo e scherzando siamo a 30 tra cantanti, gruppi, commistioni varie pronte a scannarsi sul celebre palco a partire da questa sera.

Anzi no, 29, ché uno, Emis Killa, si è tirato fuori dalla mischia per questioni molto poco canterine. Ma, bando alle ciance, qui signori si fa la storia (al contrario): dopo un solo ascolto (quello di metà gennaio) bissato dalle esibizioni dal vivo nelle prove di ieri pomeriggio all’Ariston (c’era tifo da stadio), il qui presente non-critico musicale azzarda le sue perdibilissime previsioni sulla classifica finale. E lo fa a poche ore dal via, sia messo a referto, perché è troppo comodo fare i saccentelli a Festivàl bello che iniziato. Pronti? Via.

 

I FAVORITI

Amici cari partiamo forte con l’elenco ristrettissimo dei nostri pretendenti al titolo. E quindi Giorgia, che ha un pezzo canterino e vibrante come piace a lei (La cura per me). Tra le poche a non sbagliare nemmeno mezza nota, è stra-candidata per il podio. Con lei il giovine Olly (Balorda nostalgia): passato da queste parti qualche anno fa senza lasciare troppo il segno, il ligure con la erre arrotata è destinato a grandi cose, forse grandissime. Il pezzo è furbo, ben interpretato, lui è adorato dalle ragazzine e volerà alto. A chiudere il tris dei papabili nientepopodimeno che Achille Lauro: con la sua Incoscienti Giovani il romanaccio emoziona non poco. Ne è passato di tempo da Rolls Royce e costui sembra aver raggiunto un notevolissimo livello di maturità mescolata a paraculaggine, mix indispensabile per fare centro.

 

 

 

Nomi extra per le posizioni che contano? Elodie (ma francamente pensavamo meglio), Simone Cristicchi (vi spieghiamo meglio qua sotto), Brunori Sas (idem con patate), Gabbani (perché a Sanremo tendenzialmente funziona sempre e vogliamo dargli quel pizzico di fiducia).

Il premio della critica è roba per pochissimi, sia chiaro. Cristicchi di cui sopra con il pezzo dedicato alla madre (Quando sarai piccola) vi farà piangere tutte le vostre lacrime, come in un giorno parecchio ventoso; Brunori con la sua L’albero delle noci, pure, ma in questo caso trattasi di versi dedicati alla figlia, sebbene molto ben incastrati l’uno con l’altro. Terzo incomodo Lucio Corsi che con Volevo essere un duro ci porta in mondi alternativi, lisergici, coloratissimi e ben dipinti.

 

 

 

Diciamolo: Cristicchi è in fuga quasi solitaria, al punto che potrebbe pure arrampicarsi nelle zone nobilissime della classifica (ma occhio al temibile televoto...). Qui abbiamo i nostri cavalli prediletti. E quindi i Coma_Cose, che con la loro Cuoricini portano a casa un brano che non può non entrarvi nel cervello. I due sposini si assemblano come Pane & Nutella, la coreografia completa un pacchetto di notevole livello. Tra gli altri – ma staccati - Bresh (La tana del granchio), The Kolors (Tu con chi fai l’amore), Rose Villain (Fuorilegge), Rocco Hunt (Mille volte ancora), Rkomi (Il ritmo delle cose). Tutta musica che potrebbe arrivare persino all’estate (di questi tempi è già tantissimo).

 

ELEGANZA E DEPRESSIONE

I malati d’amore gettano sul piatto pezzi zuccherini da diabete istantaneo o, al contrario, amarissimi che quasi sanno di medicina. Da Noemi a Fedez, da Joan Thiele (che classe!) ai Modà, fino a Shablo, Michielin e Irama. Quest’ultimo forse un giorno ci regalerà un sorriso, ma quel giorno non è oggi.

 

 

 

TONY EFFE

La categoria Tony Effe contempla solo il pezzo di Tony Effe. E un motivo ci sarà. Fine. Ps. I cantanti iscritti alla settantacinquesima edizione del Festival che non rientrano in nessuna delle precedenti categorie accettino le nostre umilissime scuse. Buon ascolto.