Amarcord
Umberto Tozzi rivela la vergogna femminista: "Era per mia madre, eppure mi hanno distrutto"
"Non è mai esistita una vera Gloria, era semplicemente una parola che suonava fantasticamente bene su quel riff musicale": Umberto Tozzi lo ha rivelato al Corriere della Sera, parlando di una delle sue più celebri canzoni. E a tal proposito ha aggiunto: "Ricordo che quella canzone nacque intorno alle 16 di un pomeriggio triste e freddo suonando un pianoforte a muro che avevo affittato quando abitavo con i miei genitori in una casa in Via Frejus a Torino". Sul suo tour d'addio, invece, ha detto: "Ho molta paura... Ho altri progetti in arrivo che mi terranno occupato, ma sarà comunque dura non salire più su un palco. Ma c’è tempo, ho davanti a me un anno e mezzo di tour...".
Su un altro suo famosissimo brano, "Ti amo", il cantante ha rivelato come nacque: "Sulle colline di Firenze, a casa di Bigazzi (Giancarlo, autore che scriveva le canzoni con lui, ndr) con la mia chitarra: mi resi subito conto che quel giro armonico era originale, specialmente a livello ritmico e metrico. Fin dal primo accordo suonato dalla mia Gibson nella versione originale del ’77, mi emoziona ancora oggi e quando la suono in ogni live... è immensa!". Tozzi ha parlato anche del successo in Francia: "I deejay della Costa Azzurra avevano iniziato a passare il brano nelle discoteche e piaceva".
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Alcune frasi di "Ti amo", però, non piacquero alle femministe, come "Fammi abbracciare una donna che stira cantando". "Mi distrussero, dicevano che era un atteggiamento maschilista - ha ricordato Tozzi -. E invece quell’immagine mi era venuta pensando a mia mamma che abbracciavo quando tornando a casa e la trovavo a stirare". Tirando in ballo le canzoni di oggi, poi, l'artista ha sottolineato che "noi eravamo dei santi in confronto... Non ascolto il rap: è giusto che ci sia, ma non mi emoziona, non mi trasmette nulla. Il problema della musica di oggi è che mancano le canzoni, forse perché non le sanno scrivere. Non credo si possa diventare come Michael Jackson con quello che sento in giro: lui invece emoziona ancora".