L'Ariston si avvicina
Sanremo 2025, Rose Villain fa esplodere il primo caso politico: l'attacco al governo Meloni
Si scaldano i motori in vista del Festival di Sanremo 2025, ormai a pochi giorni dal via. All'Ariston è già caccia al tormentone (il duetto tra Fedez e Masini su Bella stronza, dedicata o no a Chiara Ferragni?) e al protagonista più atteso. E c'è da dire che Rose Villain, sensual rapper già vista in Riviera e capace di fare fuoco e fiamme con le sue esibizioni e i suoi look, si candida fortemente al ruolo di donna-immagine della kermesse di Carlo Conti.
Lei, peraltro, ci mette del suo dando pure qualche spunto di polemica politica. "Quattordici anni di vita vissuti a New York non sono passati invano. Tutt'ora ho casa e vivo lì buona parte dell'anno. Ho già sofferto la prima amministrazione Trump ma, questa volta, ho l'impressione che sia molto peggio. Quando fu eletto Biden tutti scendemmo per le strade a festeggiare, oggi non c'è nulla da festeggiare ma al contrario faccio fatica ad immaginare, semmai diventerò mamma, come si possa crescere un figlio in quella società", sono le sue parole accorate, perfettamente in linea con il pensiero delle opposizioni italiane.
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L'interprete di Fuorilegge, poi, aggiunge il carico anche in materia di politica interna: "Anche se qui non è che con Meloni vada benissimo. Sento molto scontento fra i miei coetanei e sono una donna che tiene tantissimo ai diritti umani; con questo governo non mi sento tutelata".
Prime crepe insomma tra le femministe di casa nostra. Elodie ha riconosciuto alla Meloni grande carisma, per esempio: "È un suo pensiero e non mi sento di commentarlo – prende le distanze Rose Villain, al secolo Rosa Luini – ma so che la segretaria del Pd (Elly Schlein, ndr) ha a cuore le minoranze e questo mi interessa". Appunto.
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Stranamente, però, si sente in sintonia con Tony Effe, esempio perfetto di quanto la musica contemporanea sappia essere machista e maschilista. "Adoro Tony, siamo amici ed è un bravissimo ragazzo. Quando si scrive è cinema, e lo è anche la musica - puntualizza -. Non mi sono mai sentita attaccata da testi così. Mi preoccupano di più i tagli per le attività contro la violenza sulle donne che i testi di una canzone: io devo essere, da donna, libera di fare quello che mi pare e sentirmi sensuale e sexy quando mi pare, e questa cosa non mi deve sminuire, è una cosa per cui lotterò sempre".