Passaggio di testimone

Sanremo 2025, Carlo Conti esce allo scoperto: "Non ho chiesto consigli ad Amadeus"

Altra bordata di Carlo Conti ad Amadeus. Il presentatore e direttore artistico del Festival di Sanremo ha concesso un'intervista a Gianluca Gazzoli. A BSMT, il conduttore ha parlato della prossima edizione dell'evento della canzone italiana e ha confessato di non aver parlato con il suo predecessore.

"Il lavoro fatto da Amadeus è stato grandioso, 5 edizioni una più forte dell’altra. Baglioni lo stesso, dopo le mie che avevano segnato un po’ la ripartenza - ha spiegato il conduttore -. Non l’avrei mai fatto se fossi stato nella fase della carriera dove si guarda ai punti di share. La responsabilità più importante per me è nella scelta dei brani. Gli ultimi giorni dormivo, mi svegliavo con un ritornello in testa di una canzone che non ho scelto e mi venivano i dubbi. A molti ho detto di no e quello è stato un dolore perché ormai ci conosciamo tutti. Qualcuno si è offeso, i posti dovevano essere 24, siamo arrivati a 30. Devi fare delle scelte, equilibrio tra uomini, donne, sonorità, veloci e lenti. Abbiamo un percorso similare e partiamo tutti e due dalla radio, ci ha unito. Non gli ho chiesto consigli, come non gliene ho dati io durante i suoi. Non c’è bisogno. C’è il commento del cast scelto, gli auguri, l'in bocca al lupo".

 

Carlo Conti ha poi rivelato che in passato aveva declinato l'invito per condurre il Festival. Ma poi il richiamo dell'Ariston è stato più forte di lui: "Quando mi hanno chiesto di fare il quarto ho detto di no, ho sempre detto di no. Poi sono tornati all’attacco e ho capito che non era solo l’azienda, ma anche i discografici… tutti mi incitavano a tornare. La prima domanda che mi sono fatto è stata: il mio orecchio è ancora abbastanza radiofonico?".

Ma nella chiacchierata c'è stato anche spazio per qualche tuffo nel passato. "Ho lasciato il lavoro in banca per fare il conduttore - ha confessato -. Quando dissi a mia mamma che mi ero licenziato, è svenuta. Non mi ha mai detto bravo, non è stato facile mollare il certo per l’incerto, ma lei mi disse: 'Se non ci credi tu, chi ci deve credere?'".