Esempi

Luca Marinelli, il "Duce" ambientalista non prende l'aereo per il bene del pianeta

Francesco Storace

In scena l’uomo forte dei tempi nostri. Nella realtà esattamente il suo contrario. Il Duce e il suo opposto. Ma in un set, appunto. Invece Luca Marinelli, il Mussolini di Sky, è proprio così. Non ce la fa. Sono riusciti a far interpretare il Cavaliere degli anni Venti al signore delle fobie. E noi qui a chiederci se l’ultima delle sue paure sia una nuova recita, perché non conoscevamo la sua essenza ambientalista. O paurosa, fate voi.

Stavolta Luca Marinelli si è superato. Si è tolto la camicia nera e ha indossato un abitino modello Greta Thunberg. Il “messaggio” che manda è «non prendete l’aereo per salvare il pianeta». Ha scelto il podcast di Gianluca Gazzoli per il suo appello al pianeta in cui ha detto che bisogna «diminuire l’impatto che abbiamo su questo pianeta». Straordinario. E ha spiegato che «alcune cose possiamo evitarle». Poi l’aereo gli fa anche paura e si capisce che no, neppure il Duce può fare... Il tratto verde di Marinelli era sconosciuto ai più e diventa sempre più un protagonista ideale del campo largo.

 

 

 

Antifascista che di più non si può, al punto da fare i soldi su un personaggio che dice di odiare; per poi disvelarsi da ecolomane al punto, forse, chissà, da autoconvincersi di essere in grado di salvare il mondo dall’inquinamento aereo. Che pure ci sarà, ma se da una parte è difficile un’alternativa elettrica (sic) dall’altra anche quel tipo di mobilità è essenziale per tantissime persone ogni giorno. E non è che se Marinelli non prende l’aereo il volo non parte. Comunque, potrebbe essere pronto per una candidatura, l’ideale per Bonelli e Fratoianni, specialisti del settore.

Il problema vero di questi tempi scarsi quanto a celebrità sarà scoprire come avremmo fatto ad andare avanti senza il pensiero di artisti di tal fatto. Che potrebbero almeno dedicarsi ad un paio di cose utili a tutti: 1) evitare moralismi se interpretano in scena parti che non gradiscono; 2) non andare più in giro a predicare comportamenti politicamente corretti per il resto dell’umanità sofferente.

 

 

 

La moda di rispondere a domande che esulano dal film del momento potrebbe avere delle conseguenze incredibili. Al cast di un film sulla banda della Magliana finiranno col chiedere se fanno la Comunione a Messa. Agli interpreti di Mary Poppins se sono mai usciti di sera con Rocco Siffredi. E via via con altri esempi del genere io e il mio contrario.

Tutto questo perché nell’Italia dal pensiero breve e limitato può accadere quello che vediamo col protagonista di un film ripreso da un autore come Scurati. A costui non sappiamo se hanno mai chiesto come si sposta in giro per l’Italia. Con lui puoi parlare – e magari scontrarti – sulla storia, ma i guasti sono enormi se chi ne deve seguire le orme dopo il ciak si mette a discettare alla Cetto la qualunque persino sulle modalità di viaggio.

La celebrità è il traguardo ambito da molti attori, ma se all’obiettivo tenti di arrivare puntando su luoghi comuni o robetta simile, sarà difficile passare alla storia del cinema. Perché il pianeta si salverà o meno a prescindere da Luca Marinelli, le sue uscite non servono alla causa. Prossimamente su questi schermi attendiamo di sapere se fuma, che cosa beve e se è mai andato allo stadio. Perché il suo esempio è contagioso e magari, a differenza di quel che pensiamo noi, sarà fonte di ispirazione per tanti come lui...

Sai com’è, se il Marinelli pensiero attraversa gli oceani – a nuoto, non in aereo ovviamente – e arriva alle orecchie di Donald Trump, potrebbe convincere il nuovo capo degli States ad un ripensamento sugli accordi di Parigi sul clima. E non ridete di Marinelli, per favore. Che non è un comico, dicono.