Da Maria
C'è Posta per te, lite in studio, per Annamaria finisce malissimo: "Sparita"
A C'è posta per te rabbia e commozione accompagnano la storia di Annamaria che nella puntata di sabato 18 gennaio ha spiazzato il pubblico di Maria De Filippi. Annamaria ha chiesto aiuto al programma mariano per provare a risanare il legame con le figlie Tatiana e Samantha. Ecco la sua storia riassunta da Maria De Filippi: "Il marito pensava più a sua madre e a sé stesso che a lei e spesso aveva anche delle distrazioni femminili e le sue figlie erano anche a volte complici nello scoprirlo. Il matrimonio dura 30 anni. Lei mi dice, ‘non so neanche come ho fatto a reggere il matrimonio, se non, per le mie figlie. In realtà stavo con lui per il bene che volevo loro due’. Siamo a gennaio del 2020 quando lei viene chiamata dalla Calabria perché sua madre era in rianimazione. Il padre di lei aveva già problemi con l’ossigeno, lei è figlia unica, decide di scendere per accudire la madre. Lascia le figlie che hanno 20 e 25 anni. Arriva giù in Calabria e accudisce la madre. Chiama le figlie tutti i giorni. A luglio muore sua madre. Lei chiama il suo ex marito e gli dice della morte della mamma. E lì si sente dire questa frase, che doveva succedere prima o poi. Lei mi dice che dopo quella frase e davanti al fatto che il suo ex marito non è andato neanche al funerale, lei capisce che in quella casa con lui non voleva più vivere e quindi decide di non tornare mai più. Non lo dice all’ex marito, non lo dice alle figlie, continua a stare giù per accudire suo padre che a sua volta non sta bene ed è attaccato a una bombola dell’ossigeno. Il suo ex marito va giù, ma non va a dormire da lei, va a dormire da sua madre. Passa a casa da lei e le dice che deve tornare a casa. Non le propone di tornare a casa insieme a suo padre, cosa che forse lei a quel punto avrebbe voluto, ma questo non gli viene mai detto. Le dice di tornare a casa e là dove lei non fosse risalita su a Milano, lui sarebbe andato dai carabinieri per denunciarla per abbandono di tetto coniugale. Lei lo caccia di casa, il giorno dopo viene chiamata dai carabinieri che dicono che le sue figlie e suo ex marito si erano rivolti a loro dicendo che non sapevano che fine avesse fatto la moglie nonché la madre. Lei risponde ai carabinieri e a novembre prende coraggio e manda la lettera con la richiesta di separazione. Va avanti a sentire le sue figlie che sono sempre più fredde e sempre più distanti, arriva Natale e lei manda un regalo alle sue figlie che le viene rispedito e a gennaio del 2021 le figlie al telefono le urlano per l’ultima volta – e poi non le parleranno mai più – che lei è una madre non brava, non buona perché le ha abbandonate“.
A questo punto prende la parola la donna: "Volevo solo dirvi che quando è stata male mia mamma ho dovuto fare una scelta perché sono figlia unica. Ho ragionato da figlia, non da mamma. È dura la cosa lo so, ma io avevo anche un padre ammalato. Mi sono trovata in una situazione più grande di me. Siete sempre nel mio cuore, giorno e notte. Mi sono ritrovata da sola, cercavo un supporto anche da parte vostra. Facendo la scelta di rimanere lì sapevo che eravate in buone mani, con vostro padre. Sono qui per dirvi che mi mancate tantissimo, siete la mia vita. Chiedo di lasciarci alle spalle questo, abbiamo un’opportunità. Mi mancate troppo, siete la mia vita ragazze. Vi prego, cerchiamo di recuperare anche a piccoli passi".
Tatiana e Samatha però non la stanno a sentire e replicano duramente: "Perché non è venuta a casa nostra a cercarci? Lei non si è mai appoggiata a noi, non ci ha mai messo al corrente di quello che voleva fare. Dice che si può smettere di essere mogli, ma non madri. Ma lei per quattro anni ha smesso di essere madre. Noi la chiamavamo, poi quando abbiamo smesso di farlo neanche lei non ha fatto sforzi. Noi dovevamo essere la priorità e il punto di appoggio. Non può sparire per quattro anni. Eravamo spaccate a metà, abbiamo sempre cercato un dialogo e una spiegazione. Poi è arrivata la rassegnazione, c’è ancora tanta rabbia però“. Nulla da fare, busta chiusa. Resta però l'appello di Annamaria: "Mi dispiace ancora, se volete io ci sarò sempre, sapete dove sono e avete il mio numero“.