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A poche settimane dal Festival di Sanremo 2025, targato Carlo Conti (bis) dopo la fortunatissima era Amadeus, è Mario Maffucci, storico dirigente Rai a ripercorrere l'epopea dell'Ariston d cui è stato anche direttore artistico dal 1996 al 2000, dopo averlo seguito in prima persona dal 1982. E lo fa a 85 anni, in un appassionante libro-memoir vergato insieme ad Andrea Scarpa (Samurai. Le avventure di un Forrest Gump della tv dietro le quinte del potere, Edizioni Fuoriscena) e in un'altrettanto gustosa intervista al Corriere della Sera.
Maffucci ricorda la conduzione irrituale di Raimondo Vianello, che volle "la bella e la brutta". La prima era la supertop Eva Herzigova ("Era pazzo di lei"), la seconda Veronica Pivetti che tenuta all'oscuro del ruolo, prima della diretta ebbe una crisi di nervi. Il Festival, si sa, è la kermesse degli imprevisti e dei colpi di scena. Dove tutto sembra organizzato a puntino per andare storto. Nel 2000, per esempio, "accanto a Fabio Fazio ci voleva un personaggio internazionale. Proposi Luciano Pavarotti. Amava Sanremo, accettò subito".
Piccolo problema: "Si mise di mezzo Nicoletta Mantovani, che gli impedì di cantare sul palco, per non bruciare il Pavarotti & Friends di giugno. 'Faccio come dice lei'. Così Luciano fu soltanto un valletto. Un disastro", ricorda ancora Maffucci con una punta d'amarezza, lui che era grande amico del re dei tenori ("Ogni tanto mi telefonava di notte, dall’estero. E attaccava Nessun dorma . Poi scoppiava in una risata fragorosa".
E proprio su questo punto è intervenuta Nicoletta Mantovani che risponde così alle parole di Maffucci: "Luciano è intervenuto al Festival di Sanremo accogliendo l’invito di Fabio Fazio, che venne appositamente a New York, dove eravamo nell’autunno del 1999, per convincerlo. L’affabilità, simpatia e professionalità di Fabio e la reciproca amicizia e stima che li univa riuscirono a vincere le resistenze che inizialmente aveva verso questa proposta. Luciano decise autonomamente di non cantare al Festival: se il dott. Maffucci ricorda come era Luciano, dovrebbe ben sapere che non lo si riusciva a convincere a fare o non fare qualcosa, la decisione era sempre la sua. L’edizione del 2000 di Sanremo ha avuto uno share medio del 54% con picchi al 65%, sinceramente non credo questo possa essere definito disastro, ma un successo strepitoso, rimane tra le edizioni più viste di sempre se non la più vista! Luciano ha dato tanto al Festival di quell’anno, si era messo in gioco nel ruolo di valletto, abbracciando senza preclusioni, questa veste inedita e si spese molto anche per far sì che partecipasse Bono, suo grande amico, come super ospite internazionale. Mi piacerebbe venisse ricordato tutto quello che Luciano ha fatto per il Festival e la Rai al di là di ogni pretestuosa polemica”.