Vittimismo

Luca Marinelli, l'ultima sparata: "Perché vorrei abolire le bocciature a scuola"

Da quando ha accettato di interpretare Benito Mussolini nella serie tv tratta dal romanzo storico di Antonio Scurati, Luca Marinelli è diventato anche un interlocutore politico di primo piano per i giornaloni progressisti italiani. L'attore, celebre per aver prestato il suo volto a film cult come Non essere cattivo e Martin Eden, ha confessato in svariate interviste il dolore che ha sofferto quando ha vestito i panni del duce. E la vergogna provata quando ha raccontato a sua nonna il suo nuovo progetto lavorativo. "Stanno per fare una serie su Mussolini", le aveva rivelato. "E tu chi fai?", la sua risposta. "Lui", ha replicato. "E perché?", aveva domandato con qualche perplessità la nonna.

Il percorso che ha portato Luca Marinelli a vestire i panni del duce non è stato esente da ostacoli. Soprattutto per quanto riguarda la sua formazione scolastica. Nonostante fosse un ragazzo curioso, non era un grande studioso. "Sono stato bocciato due volte - ha raccontato in un'intervista rilasciata a Vanity Fair -. La scuola è stato un periodo particolare, e la mia strada l'ho trovata solo dopo, piano piano". 

 

 

Poi lo sfogo contro il sistema scolastico, che a detta sua affossa chi non si adegua alle sue regole. Per Marinelli, se uno studente fa fatica sui libri la scuola dovrebbe assumersi le sue responsabilità. "Essere bocciati non è una cosa bella, per nulla. È una situazione che quasi vieterei - ha esclamato -. Non è solo colpa del ragazzo, ma anche dell’ambiente, della scuola, di chi insegna. Credo che ci sia una corresponsabilità. Ma ero comunque curioso, forse dovevo solo essere stimolato".