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Chiara Ferragni indagata per truffa aggravata? Clamoroso: come può salvarsi
Cosa ne sarà di Chiara Ferragni dopo la bufera sul pandoro? Bella domanda. Al momento, con le indagini a suo carico concluse, nulla è dato sapersi. Almeno da un punto di vista legale, visto che la sua vita sentimentale è da giorni alla mercé di tutti. In ogni caso ad avanzare ipotesi sulle sue sorti ci pensa Il Fatto Quotidiano.
Per il giornale diretto da Marco Travaglio l’ipotesi che potrebbe vedere l'imprenditrice digitale ‘saldare il conto’ e la procura richiedere un’archiviazione sembra concreta. La riprova per Selvaggia Lucarelli sta nei precedenti. "Tra il 2021 e il 2022, per esempio, mi sono occupata del caso che riguardava Paolo Palumbo, il ragazzo sardo malato di Sla, e di suo padre Marco. La storia di Paolo, amplificata dalla sua partecipazione come ospite all’edizione 2020 del festival di Sanremo, è quella di un giovanissimo malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica e di un padre che apre una raccolta fondi per poter pagare al figlio le costose cure sperimentali di un luminare israeliano, il cui prezzo stimato è di quasi 1 milione di euro". Risultato? "Marco Palumbo di euro ne raccoglie quasi 150.000 fregando pure vip e squadre di calcio, ma poi da più parti (principalmente grazie alla mia inchiesta e ai sospetti del neurologo che aveva in carico il figlio) cominciano a emergere discrepanze nel racconto".
Solo alla fine - riporta Lucarelli - "si scopre che il luminare israeliano non esiste, ma che è un alter ego del padre di Paolo, e che pertanto la raccolta fondi non serve a ciò per cui era nata". Tre donatori denunciano e Marco Palumbo finisce a processo con due capi d’imputazione: sostituzione di persona (per aver finto di essere il medico israeliano Dimitrios Karoussis) e truffa continuata (per la raccolta fondi).La sostituzione di persona è un reato che procede d’ufficio, senza bisogno di querela, e infatti per questo capo d’imputazione Marco Palumbo patteggia nel 2023, in primo grado, una condanna di otto mesi (convertiti poi in 7.000 euro). La truffa continuata, invece, può decadere se le parti offese ritirano la denuncia".
E qui starebbe l'inghippo: avendo Palumbo risarcito i tre querelanti con una somma di denaro superiore a quella donata, il reato si è estinto. Quanto basta alla Lucarelli a far pensare che il caso-Ferragni non sia tanto diverso. Nei confronti dell’influencer la procura ha indagato per truffa aggravata, un reato che in caso di remissione della querela della parte offesa non è procedibile d’ufficio. La parte offesa è solo il Codacons, motivo per cui non è escluso che tra i due soggetti possa esserci una trattativa. Trattativa che potrebbe portare, in cambio di una grossa cifra a titolo di risarcimento dei consumatori che il Codacons ‘rappresenta’, al ritiro delle querele.