Il caso
Tony Effe, Selvaggia Lucarelli: "Un cantante col bavaglio, mi fa orrore"
"Il testo di un cantante può fare schifo e venire criticato, ma non si può dire a un cantante cosa può cantare e che parole può utilizzare. C’è solo una cosa che mi fa orrore più di un cantante che canta una canzone brutta su un palco: un cantante col bavaglio": Selvaggia Lucarelli, intervistata dal Tempo, lo ha detto a proposito del caso Tony Effe, escluso dal cocnerto di Capodanno di Roma per via delle sue canzoni considerate sessiste e violente. Proprio a proposito dei suoi testi, la scrittrice ha detto: "A me non interessa il messaggio, anche perché non penso che i testi dei rapper abbiano una funzione pedagogica. Sono spesso lo specchio di un’idea della donna e del mondo machista, spesso manco di una vera idea, ma di un registro adatto a quel tipo di musica".
Dopo la decisione del Campidoglio di escludere Tony Effe, che invece sarà sul palco di Sanremo a febbraio, hanno fatto un passo indietro anche Mahmood e Mara Sattei. Secondo la Lucarelli, la "colpa" di tutto questo è di una "fetta di sinistra pavida e ricattabile da uno sparuto gruppo di donne convinte che recitando la parte delle nonne scandalizzate dal nipotino che dice parolacce si cambierà il mondo". La scrittrice, infine, ha parlato anche della sua possibile presenza a Sanremo: "Diciamo che mi si vedrà su un palco".