Caporeto

Gualtieri resta solo a Capodanno: Mahmood e Sattei si ritirano, Giorgia picchia duro

Mahmood ha fatto da apripista. Dopo solo qualche ora ecco che il concerto di Capodanno di Roma rischia di vedere la sola presenza di Roberto Gualtieri. "Ho aspettato fino all'ultimo poiché speravo di leggere una notizia diversa rispetto all'esclusione di Tony Effe dal Capodanno di Roma - spiega il cantante in un post su Instagram -. Ritengo sia una forma di censura per cui decido anche io di non partecipare al Capodanno della Capitale. Sono fermamente convinto che qualsiasi forma d'arte possa essere discussa e criticata ma non deve esistere censura". 

Tutto ha avuto inizio dalla rivolta degli esponenti del Partito democratico e di Azione, che hanno sollecitato il sindaco della Capitale a escludere il rapper dall’evento di fine anno perché "i testi delle sue canzoni sono irrispettosi nei confronti delle donne e per una città come la Capitale impegnata in campagne contro la violenza di genere la sua presenza sul palco sarebbe una forte contraddizione e al tempo stesso sarebbe diseducativo per un popolo di spettatori giovanissimi come quello del Capodanno".

L'appello si è trasformato in un boomerang. Dopo l'esclusione di Tony Effe, il rifiuto di Mahmood, anche Mara Sattei - l'ultimo dei tre nomi in cartellone al Circo Massimo - ha lasciato: "Date le decisioni prese in merito al Capodanno di Roma, anch'io non prenderò parte all'evento. Non trovo corretto impedire a un artista di esibirsi, privandolo della sua libertà di espressione". E pensare che, annunciandolo in pompa magna, il primo cittadino dem prevedeva 70-80mila presenze (con conseguente ritorno economico per la città). Poi la retromarcia dicendo che "trattandosi di un concerto di capodanno pagato con risorse pubbliche, che ha l'obiettivo di unire e non deve creare polemiche, quella scelta avrebbe creato contrapposizione e l'abbiamo cambiata. Mi scuso con Tony Effe", aveva aggiunto. Ma ormai il danno era stato fatto. E dalla parte del 33enne trapper sono scesi in campo tanti colleghi.

Tra questi spunta Giorgia che ricorda al piddino che "la musica è espressione di libertà di chi la fa ma anche di chi l'ascolta che può scegliere se ascoltarla oppure no. La censura, la storia lo dimostra, non è mai una soluzione ma di solito l'inizio di un tunnel che non porta mai alla luce". Segue a ruota Noemi: "Penso che censurare gli artisti non sia la soluzione. L'arte deve restare un luogo di espressione anche quando fa discutere". E ancora Emma: "Trovo che sia veramente un brutto gesto escludere Tony Effe dal concerto di Capodanno a Roma privando un ragazzo dell’occasione di esibirsi nella sua città. Non è una cattiva persona -aggiunge l'artista e amica del rapper-, non ha fatto male a nessuno. Ma è altrettanto un brutto gesto nei confronti della musica tutta e dell’arte in generale. Una forma di censura 'violenta' che alle soglie del 2025 non si può tollerare e giustificare. Ti abbraccio Tony". Un po' meno comprensivo Morgan. Il cantautore ha sì preso le difese del trapper, ma ha voluto ricordare che a lui è capitato di essere censurato "molte volte, ma nessuno ha mosso un dito".

Quanto basta a scatenare l'ilarità nel mondo politico. Dal Movimento 5 Stelle non può mancare chi sbeffeggia Gualtieri: "Dopo Tony Effe, pure Mahmood e Mara Sattei. Sta perdendo tutti i pezzi il Capodanno della Capitale, quello che per la nostra città doveva essere un evento 'top'. E invece di 'top' c'è stata solo la grande confusione nella scelta degli artisti, che ha generato un disastroso effetto domino e una pessima figura per tutta Roma". Insomma, si legge nella nota, "delle tre star di punta non ne è rimasta nessuna: chi vorrà suonare al Circo Massimo? Chi avrà il coraggio di sostenere un'amministrazione che censura?".

E Forza Italia non è da meno. Il deputato Paolo Emilio Russo sui social prende le difese degli artisti: "Le censure non portano mai bene. Specie quando sono il frutto della non conoscenza, dell’ improvvisazione: come è possibile che sindaco di Roma e consiglieri di maggioranza abbiano scoperto solo a dicembre chi erano gli artisti invitati al concerto di Capodanno, che non ci sia uno che si è premurato di ascoltare prima una qualsiasi canzone di Tony Effe? Chi considera la libertà un valore assoluto deve riconoscerla sempre: poi ogni cittadino e’ libero di assistere o meno ad un concerto, di decidere se ascoltarsi in canzone su una piattaforma. Ha dunque ragione chi rivendica oggi, come Mahmood, la sua di libertà. Al di là dei principi, la vicenda del concerto di Capodanno a Roma sta diventando grottesca e il cortocircuito di "quelli che benpensano" sta causando un enorme danno di immagine ad un evento importante che in qualunque altra parte del mondo sarebbe già stato organizzato da mesi".