Pazzesca
Nunzia De Girolamo, "a tutto sesso": l'intervista a Lino Banfi senza censura a Ciao Maschio
"Il babbo del mio babbo lo chiamavano Carnazza. E' morto a 107 anni e ancora, oh...". E poi giù di fischio mentre la mano stantuffa: il nonno di Amarcord, memorabile affresco riminese di Federico Fellini, è il simbolo di un certo vigore (e turgore) maschile, irriducibile tra le lenzuola alla faccia dell'età. Bene. Lino Banfi non sarà un vitellone romagnolo, non avrà nemmeno il fisico del playboy mediterraneo, ma di certo ha rappresentato al meglio le voglie e i pruriti dell'italiano medio tra anni Settanta e Ottanta.
Ruvido, pecoreccio, senza troppi freni. E ancora oggi, a 88 anni suonati, si diverte a raccontare le sue scorribande dentro e fuori dai set. Intervistato da Nunzia De Girolamo a Ciao Maschio, il talk notturno di Rai 1, il mitico ex Nonno Libero di Un medico in famiglia ricorda gli incontri ravvicinati con le donne più belle del nostro cinema: "Non è stato facile" resistere alle tentazioni, lui che già ai tempi era sposatissimo con Lucia, la donna della sua vita venuta a mancare un anno e mezzo fa.
"Mi ricordo che ci fu una scena con Edwige Fenech, dove avrei dovuto toccarle il seno e poi dovevo portarla a me. In un certo modo ho sentito delle cose che tutti gli uomini sentono in quei momenti". Poi ha aggiunto: "Ma il mio garbo è stato quello di fare una cosa: mi sono tirato dietro e ho fatto... Scusa Edwidge. E lei ha detto: 'Lino, tu sei un gentiluomo'. Questa frase mi ha fatto andare ancora di più fuori di testa. La papilla gustativa famosa... Non è facile, assolutamente, resistere alle tentazioni. Non è facile toccare una certa parte di un'attrice... E non avere una reazione".
Ma le occasioni malandrine non sono mancate nemmeno nella vita di tutti i giorni. "A Napoli mi è successa una cosa assurda. Due o tre anni fa una ragazza che stava guidando una macchina mi ha visto per strada e si è fermata a via Caracciolo. Ha bloccato tutto il traffico. Ha bloccato un pullman dietro, tre o quattro macchine, e a quel punto c'era gente che bestemmiava". La parte piccante arriva dopo: "Comunque sono scesi tutti per osannarmi, e questa ragazza mi ha fatto segno di avvicinarmi al finestrino. Io l'ho fatto e lei 'Lino, finalmente ti vedo di persona, desidero venire a letto con te da tanti anni'. Poi - ha proseguito l'attore - ha detto anche un'altra cosa che non posso dire. Mi è venuto automatico dire: ma quanti anni hai? Lei disse 41, era una bella donna davvero. A quel punto risposi: 'perché ca***o non me l'hai detto prima?'. Non sapevo davvero che dire".
L'erotismo non ha età, ma neppure genere. Prendete Rita Pavone. Oggi ha 79 anni, da 56 condivide la sua vita con il collega Teddy Reno, quasi centenario. Una unione che diede scandalo per la differenza anagrafica dei due, visto che l'amore esplose quando la Gian Burrasca della nostra canzone era poco più che adolescente. Pochi però erano a conoscenza del suo ascendente sul genere femminile... "Ho avuto diverse ammiratrici focose. Con delicatezza ho fatto capire loro che non ero disponibile", ha confessato al settimanale F. Teddy Reno non è sempre stato fedele e per questo "un cornino glielo avrei restituito. E dopo, chissà. Nella vita tutti commettiamo errori. Non è accaduto ed è stato meglio così. Ma se non avesse funzionato me ne sarei già andata da un pezzo. Ci siamo innamorati quando avevo 19 anni. Teddy mi ha detto: 'Ti amo e sarà per tutta la vita'. Sapevo fin dall’inizio che era la persona giusta e sono stata tenace. Non ho dato retta a quello che la gente pensava di noi".
E che dire di Claudio Amendola? Non è ancora nonno, anche se anagraficamente (61 anni portati benissimo) ci saremmo pure. Soprattutto, però, a livello di esperienze non si è fatto mancare nulla e, non si offenderà, può rientrare a pieno titolo nel novero dei vecchietti terribili. Nei suoi magici anni 80 ha vissuto alla George Best, spendendo fiori di soldoni in "alcol, donne e macchine veloci", senza farsi mancare neppure le droghe. "Ogni giorno della mia vita - ha scritto nel suo libro autobiografico Ma non dovevate anda' a Londra e in una intervista al Corriere della Sera - sono stato in sovrappeso di tre o quattro chili. Negli anni '80 si andava allo stadio con le damigiane di vino e le teglie di pasta. Oggi non mi diverte più, vedere ragazzi così giovani con troppi soldi mi imbarazza". Sarà che non riescono a tenere il passo dei non più così giovani virgulti.