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Arnie Hammer, "stupratore e cannibale": l'uomo che ha sconvolto Hollywood

Era stato ghettizzato da Hollywood, come Kevin Spacey prima di lui, per colpa di accuse poi rivelate infondate, scia del movimento MeeToo. Ora l’esilio durato quattro anni sembra finito.

L’attore americano Armie Hammer (The Social Network, Chiamami con il tuo nome) nel 2021 è stato accusato di aver violentato un’ex amante, Effie Angelova, e di aver abusato di lei «mentalmente, emotivamente e sessualmente» (assolto da ogni accusa per mancanza di prove) mentre altre donne gli puntavano il dito contro, rivelando come Hammer avesse fantasie cannibalistiche. Lui ha sempre detto che tutti i rapporti, anche i più estremi, erano consensuali.

 

 

 

Dopo essere stato messo all’indice, rieccolo: sarà di nuovo sul grande schermo protagonista di un western. Lo ha annunciato lui stesso con un post su social media. Hammer, 38 anni, ha condiviso tre foto in cui indossa un cappello da cowboy e un manoscritto. Back in the saddle (di nuovo in sella), ha scritto nel post. Il film in cui reciterà si intitola Frontier Crucible, diretto da Travis Mills e prodotto da Dallas Sonnier.

Dopo essere tornato a vivere a Los Angeles la scorsa estate, l'attore ha lanciato un podcast, The Armie HammerTime Podcast, ed il primo episodio è andato in onda il 28 ottobre con un’intervista a Tom Arnold (Arnie Thomas in Roseanne). «Sono stato via per quattro anni e ora sono tornato», ha detto su Instagram. Ha aggiunto che il suo nuovo progetto sarà una sorta di diario, una cronistoria per rimettere assieme la sua vita.

Tempo fa People aveva scritto che l’attore aveva tutte le intenzioni di recuperare la fiducia di Hollywood senza scorciatoie. La sua carriera ha subito un forte arresto dal gennaio 2021 quando diverse donne si sono fatte avanti con accuse di abusi contro di lui. Hammer ha sempre sostenuto che i rapporti erano consensuali e sadomasochistici, ma ha ammesso di aver abusato emotivamente delle donne. Il procuratore distrettuale di Los Angeles ha rifiutato di incriminarlo, adducendo prove insufficienti.